Nel cassetto c'è un piano per Massalombarda
Accordo di commercializzazione tra Confcooperative e Unione produttori Accordo di commercializzazione tra Confcooperative e Unione produttori frutto, nasce un gigante italiano Nel cassetto c'è un piano perMassalombarda ROMA. Tra peschi e meli è nato un gigante: la Confcooperative e l'Unione nazionale produttori ortofrutticoli (Unapro) hanno firmato un accordo per realizzare una strategia comune che ha come scopo la realizzazione di un'unica linea commerciale che consenta agli imprenditori di presentarsi direttamente sui mercati con prodotti di qualità, capaci di garantire una migliore remunerazione della loro attività. «L'intesa - sottolinea una nota congiunta - consente di ottimizzare attraverso sinergie operative lo sviluppo di nuovi prodotti a costi sempre più competitivi». Ma vediamo la faccenda nel dettaglio. Innanzitutto i protagonisti: la Federazione nazionale cooperative agricole di Confcooperative associa 3800 coop, per un totale di 422 mila soci e un fatturato di 11.500 miliardi. L'Unapro, invece, raccoglie 39 associazioni di produttori, 380 cooperative, 40 mila soci cooperatori, 4600 imprenditori singoli; la produzione organizzata e commercializzata supera 31 milioni di quintali di ortofrutticoli. Il protocollo d'intesa che le due organizzazioni hanno firmato ha anche, come sottolinea il documento sottoscritto dalle due organizzazioni, un significato «ideologico», infatti attraverso l'alleanza «si supera l'originario dualismo che esisteva tra le due realtà imprenditoriali rap¬ presentate dalle cooperative e dalle associazioni dei produttori, che impostano una strategia di lungo periodo per una più incisiva tutela degli interessi e il rilancio dell'intero comparto ortofrutticolo». «Questo è un accordo che contribuirà a sviluppare rapidamente i processi di concentrazione dell'offerta ortofrutticola aggregata verso i grandi mercati - sottolinea Giovenale Gerbaudo, presidente della Federazione cooperative agricole ed agroalimentari di Confcooperative -, nel contempo l'intesa risponde a livello ottimale anche alla ri¬ chiesta di sinergie tra le realtà del sistema cooperativo e le potenzialità date dalla normativa che ha promosso le associazioni di produttori. Si risolve così un problema nell'ambito ortofrutticolo e si propone un modello per tutti gli altri comparti». Le basi sociali, dunque, si identificano, le intenzioni collimano. Entrambi i firmatari sono estremamente convinti della necessità di creare imprese che affrontino il mercato. Ma soprattutto: «Uniti si può intervenire anche su fonti come l'acquisto di imprese che sono in vendita», dice il presidente dell'Unapro, Ro¬ mano Macchini. Un'allusione a Massalombarda? La risposta è indiretta: «Massalombarda deve restare una realtà agricola - sostiene Macchini -, controllarla vuol dire poter trasformare ogni anno circa un milione di quintali di prodotti ortofrutticoli». E i vantaggi per i consumatori? «La strada per arrivare a far aumentare la convenienza d'acquisto al pubblico è ancora lunga - concordano i due presidenti - ma certamente un sistema distributivo più efficiente aiuterà i consumatori». Vanni Cornerò
Persone citate: Giovenale Gerbaudo, Vanni Cornerò
Luoghi citati: Roma
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