Iraq la vendetta si allontana
Qualificazioni asiatiche: la squadra di Saddam ko con la Corea del Nord Qualificazioni asiatiche: la squadra di Saddam ko con la Corea del Nord Iraq, la vendetta si allontana Sembra sfumare il sogno di sbarcare in Usa TRA PALLONE E POLITICA DOHA (Qatar). Se c'era qualcuno alla ricerca di sensazioni forti, di emozioni, per le qualificazioni asiatiche ai Mondiali di calcio negli Stati Uniti, è stato accontentato. La gara d'apertura ha riservato anche la prima, grossa sorpresa. L'Iraq, dopo aver strombazzato ai quattro venti di essere la nazionale più forte tra quelle presenti, di poter vincere con estrema facilità e di non vedere quindi l'ora di poter calpestare il suolo americano per far vedere al «mostro statunitense» (sono parole dell'allenatore Adnan Derjil) di non aver dimenticato le bombe su Baghdad, è stata sorprendentemente battuta per 3-2 dalla Corea del Nord nella prima partita. Chissà come l'avrà presa Saddam Hussein, che su questa partecipazione irachena a Usa '94 contava moltissimo. Il lato peggiore della cosa è che la squadra di Saddam Hussein (composta in larga parte da elementi provenienti dall'aviazione e dalla polizia) era in vantaggio per 2-0, grazie alla doppietta realizzata da Alaa Jebur, al 6' e al 46' ma si è fatta rimontare nella ripresa. La beffa è maturata nel giro di 25'. Rimesso in discussione il risultato con un gol di Ryu Song Song al 65', il pareggio è arrivato 10' dopo per merito di Kim Gyon Gii. Sull'onda dell'entusiasmo, i nordcoreani hanno insistito e al 79' Choe Won Nam ha realizzato la rete del successo. Ora per gli iracheni diventa tutto più difficile: nella seconda partita del girone, infatti, Arabia Saudita e Giappone hanno pareggiato 0-0 mentre già nel prossimo match (oggi contro l'Iran) i nordcoreani potrebbero mettere una grossa ipoteca su uno dei due posti in palio per Usa '94. E questo proprio mentre il segretario generale delia Fifa, Blatter, in uffici poco distanti dallo stadio, dava ampie assicurazioni agli iracheni sulla possibilità di entrare in Usa a qualificazione assicurata: «Non mettiamo in dubbio nemmeno per un momento l'impegno del governo statunitense». Blatter si riferiva alla promessa fatta nell'87 dall'amministrazione Reagan, a sostegno della candidatura degli Usa per i Mondiali del '94. Ma il girone asiatico non è il solo a monopolizzare l'attenzione. Domenica 31 infatti, in Australia, andrà in scena la prima partita di spareggio appunto tra Australia e Argentina: per la vincente si spalancheranno le porte degli States. La notizia del giorno è che il et argentino Alfio Basile ha convocato, insieme con altri 17 calciatori, Diego Maradona. La comitiva partirà nei prossimi giorni per l'Australia e Basile non ha escluso di poter convo- care altri giocatori che raggiungerebbero il gruppo successivamente. Nell'elenco sono stati inseriti anche quattro «italiani»: Chamot (Foggia), Rodriguez (Atalanta), Batistuta (Fiorentina) e Balbo (Roma). Per parte sua l'Australia ha provveduto a richiamare in patria tutti i giocatori che militano nelle squadre europee. Sono stati quindi convocati anche Zelic (Dortmund), Longo (Cercle Bruges), Blagojevic (Heereven), Van Blerk (Go Ahead), Vidmar (Waregem), Arnold (Liegi), Slater (Lens) e Mitchell (senza squadra). Assenti invece Farina (Strasburgo) perché squalificato e il portiere Bosnich (Aston Villa), che ha chiuso con la Nazionale, [c. p.] E Maradona va in Australia
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