I'ingegnere? Resta il rebus

I/ingegnere? Resta il rebus I/ingegnere? Resta il rebus Via Montalcini, nessuno lo riconosce ROMA. Via Montalcini 8, quindici anni dopo. Nessuno riconosce in Germano Maccari il misterioso ingegnere Altobelli, il quarto carceriere di Aldo Moro, e comunque nessuno ha voglia di parlare. Nella palazzina che ha visto gli ultimi mesi dello statista ucciso i ricordi pesano. Abitano ancora lì i signori Goffredo. ((Abbiamo parlato a lungo con il magistrato - rispondono infastiditi - e non abbiamo altro da aggiungere. Maccari? Non sappiamo chi sia, grazie». E un «grazie» che non lascia spazio a repliche arriva anche dalla famiglia Piazza. La voglia di ricordare aumenta a mano a mano che ci si allontana dal palazzo-carcere di Aldo Moro. Nello stabile accanto al civico numero otto la signora Maria dei brigatisti che furono suoi vicini nel 1978 ricorda solo «la bionda» Anna Laura Braghetti - «sa, per via dei miei figli che me la facevano notare» - ma la foto di Maccari comparsa sui giornali non le dice nulla. «E' passa¬ to tanto di quel tempo...». Ma nella memoria della signora Maria è rimasto impresso un fatto dei giorni della prigionia del presidente de: «Scoppiò una violenta lite familiare nell'appartamento sopra al nostro. Tante erano le urla che chiamammo preoccupati il 113. Arrivò una camionetta di poliziotti armati. Pochi giorni più tardi Moro fu ucciso. Forse è stato un caso, ma io ancora ci penso». «Tanto non sapremo mai la verità», chiude la conversazione Maria che scaccia il pensiero della morte di Moro accelerata involontariamente da quella chiamata al 113. Una signora che abita nella zona, C. P., ricorda: «In quei giorni i miei figli trovarono un paio di manette proprio qui di fronte al numero otto. Me lo riferirono ma non andammo alla polizia. Non dicemmo nulla perché avevamo paura». Anche nelle botteghe che circondano via Montalcini, molte delle quali erano lì anche nel 1978, nessuno ricorda l'ingegnere Altobelli, alias Germano Maccari. Il macellaio Giancarlo rigira tra le mani la fotografia dell'uomo ma non lo riconosce. «Sono passati quindici anni, le persone cambiano e la memoria peggiora; forse se vedessi una fotografia di allora sarebbe più facile». Durante i giorni del rapimento Giancarlo si recò più volte al numero otto di via Montalcini per consegnare carne, «mai comunque al pianterreno, nella prigione di Moro», e più volte notò la Renault 4 rossa dove poi fu fatto ritrovare il cadavere dello statista. «Era sempre ferma davanti al portone. Me la ricordo bene». Solo nel palazzo di via Montalcini nessuno vuole parlare. Con il magistrato Franco Ionta comunque hanno dovuto farlo. A tutti il pm avrebbe mostrato una fotografia di Germano Maccari per vedere se fossero o meno in grado di riconoscerlo. Riserbo sull'esito. [m. e]

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