VITTORIOSI CONTRO SE STESSI di Barbara Spinelli

«Mai visto quel boss» VITTORIOSI CONTRO SE STESSI IL Nobel della pace dato a Nelson Mandela e a Frederik de Klerk è molto più di una ricompensa sdoppiata, molto più di un riconoscimento suddiviso in parti eguali per correttezza politica, per non spiacere a nessuno. E' un premio dato non tanto a questa o a quella persona - al presidente de Klerk che ha deciso di metter fine all'apartheid, nel '90; a Mandela che dopo 27 anni di prigione ha deciso di negoziare con i bianchi che l'avevano incarcerato - ma a quel che può accadere fra due persone avversarie, quando s'incontrano e provano un accordo. Molte cose possono accadere quando due avversari s'incrociano: i contendenti possono ammazzarsi reciprocamente oppure patteggiare falsamente, possono far finta di non essersi visti oppure mettersi a chiacchierare attorno a tavole rotonde. In tutti questi casi è raro che l'incontro vada molto lontano: il più forte resterà quello che era prima dell'appuntamento, e continuerà a dominare; il più debole soccomberà - poco importa se alla spada o alla tavola rotonda - essendosi creduto più forte di quello che era. Ma può anche accadere che nell'incontro le due persone scoprano se stesse oltre che l'altro, che non solo si modifichino a vicenda ma che ognuna di esse subisca una trasformazione intcriore, grazie all'incontro. Precisamente questo è avvenuto fra Nelson Mandela e Frederik de Klerk, negli ultimi tre anni; ed è questo avvenimento, nato per la forza di un incontro oltre che per la forza di due caratteri, che i giurati di Stoccolma hanno voluto onorare. Difficile premio dunque. Infinitamente più obbligante di un premio dato a una sola per- Barbara Spinelli CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Frederik De Klerk, Nelson Mandela

Luoghi citati: Mandela, Stoccolma