Nel brano di Schumann diretto da Shipway di Leonardo Osella

UN SUON DI CORNO UN SUON DI CORNO Nel brano di Schumann diretto da Shipway Con l'Orchestra di Praga esegue Schubert OUATTRO corni solisti spadroneggiano nel «Pezzo da concerto in fa maggiore op. 86» di Schumann (nel disegno), che verrà servito come «piatto di mezzo» giovedì 21 (ore 20,30), venerdì 22 (ore 21) e sabato 23 (ore 17) all'Auditorium per la stagione Rai. E' una pagina di estrema difficoltà, al punto che spesso il quartetto si fa spalleggiare da un quinto cornista. Nel nostro caso i solisti sono stati scelti nella rosa dell'Orchestra torinese, in evidente ripresa qualitativa: sono Ettore Bongiovanni, Corrado Saglietti, Ugo Favaro e Marco Tosello. I primi due sono stati allievi del compianto Giacomo Zoppi, mitico professore al Conservatorio di Alessandria e in anni ormai lontani primo corno proprio alla Rai torinese. Pure Favaro si è diplomato ad Alessandria, ma con Luigi Abenante. Tosello è stato allievo a Torino di Marcello Rota, anch'egli già primo corno nella Sinfonica e allievo di Zoppi. Un Dell'incrociarsi di scuole piemontesi che testimoniano di rna consolante vitalità. La pagina di Schumann sarà preceduta da «La grotta di Fingai» di Mendelssohn, una delle pagine che meglio rappresentano la vastità e maestosità del mare (alcune sonorità dei violini ritorneranno neU'«01andese volante» di Wagner, che pure per Mendelssohn nutriva scarsa simpatia). Per chiudere, la deliziosa (a dir poco) «Sinfonia n. 2 in si bemolle maggiore» di Schubert, in cui gli echi mozartiani e haydniani sono già ampiamente sopraffatti da un gusto personalissimo per le atmosfere serene e financo spiritose, come mostrano le battute a «moto perpetuo» del finale. Sul podio il direttore principale Frank Shipway. [1. o.] VENERDÌ' SABATO DOMENICA JOERG Demus (nella foto) torna a Torino per l'Unione Musicale (serie pomeridiana, domenica 17, ore 17, in Conservatorio) con un programma pianistico schubertiano. E' un viaggio attraverso le varie forme frequentate dal maestro viennese, a partire dai «Quattro improvvisi op. 90» che testimoniano la facilità con la quale Schubert riusciva a plasmare in musica le sue felici intuizioni. Seguirà la «Fantasia in do maggiore op. 15», i cui quattro movimenti (senza intervalli) richiamano un unico tema tratto dal Lied «Der Wanderer». L'opera è considerata per questo una anticipazione di quella che sarà la sonata ciclica. Ecco poi i «Dodici valzer op. 9», una delle opere dedicate a danze che costellano la produzione schubertiana. Per chiudere, ecco la «Sonata in si bemolle maggiore D. 960», nata nell'estremo lembo di vita del giovane compositore, a neanche due mesi dalla morte: qui l'Andante sostenuto, ha sottolineato Alfred Einstein, «evoca l'atmosfera purissima di un addio e di una trasfigurazione». Mercoledì 20 (serie pari, ore 21, Auditorium) arrivano l'Orchestra e il Coro da Camera di Praga diretti da Romano Gandolfi. Anche qui appare Schu¬ LUNEDI' bert («Quinta sinfonia», preceduto da «Tre cori sacri» da Bruckner e seguito da Haydn («Salve Regina in mi maggiore») e Mozart («Messa in do maggiore K. 317 "dell'Incoronazione"»). L'Orchestra da Camera, senza il coro e senza direttore, sarà già di scena lunedì 18 alle 21 all'Auditorium per i Centri di attività sociali Fiat con Haydn («Sinfonia "London"»), Prokofiev («Sinfonia Classica») e Mozart («Sinfonia K. 543»). Leonardo Osella MARTEDÌ' MERCOLEDÌ' GIOVEDÌ'

Luoghi citati: Alessandria, Praga, Torino