AUDITORIUM

AUDITORIUM AUDITORIUM Shipway dirìge Brahms e Beethoven per la stagione della Rai ON sbaglia chi giudica che i veri capolavori di Brahms siano le opere per voce e orchestra. Ascoltare per credere, giovedì 14 (ore 20,30) e venerdì 15 (ore 21) all'Auditorium, la «Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op. 53». Tratta da un poema di Goethe, consta di tre strofe che riflettono i temi della sofferenza amorosa di cui erano intrisi «I dolori del giovane Werther». L'aneddotica ci narra che Brahms scrisse la «Rapsodia» subito dopo la delusione causata in lui dal matrimonio di Julie, figlia di Clara e Robert Schumann, con il conte Radicati di Marmorito, da lui invano chiesta in moglie. Le prime due strofe esprimono lamentosamente la malattia d'amore, ma nella terza il poeta e il musicista ritrovano la fonte di consolazione («Se, Padre d'amore, c'è nel tuo salterio un suono che giunga al suo orecchio, dona conforto al suo cuore! Apri il suo sguardo oscurato sulle mille sorgenti vicino all'assetato nel deserto». Così l'opera, come ha osservato Claude Rostand, «si conclude in una serenità celestiale». La «Rapsodia» sarà preceduta da un altro notissimo lavoro brahrrsiano, le «Variazioni in si bemolle maggiore op. 56 su un tema di Haydn». In realtà Haydn aveva attinto il tema da un corale religioso. Brahms se ne appropria a sua volta e vi ricava otto variazioni giocate tra la tonalità maggiore e quella minore, e una finale assai complesso che per molti versi anticipa la Passacaglia conclusiva della Quarta Sinfonia. Chiuderà la serata la «Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 (Eroica)» di Beethoven, dedicata in un primo tempo a Napoleone Bonaparte. Con l'Orchestra sinfonica della Rai canterà il Coro Maschile del Teatro Regio diretto da Massimo Peiretti. Solista nella «Rapsodia» sarà il contralto Bernadette Manca di Nissa. Sul podio Frank Shipway. [1. o.l