Cattolici perseguitati in Cina

polemica. Daverio, assessore leghista: qui è terra bruciata Una denuncia l Cattolici perseguitati in Cina (MILANO N Cina ci sono ancora cattolici, laici, sacerdoti e vescovi imprigionati, scomparsi o vessati per la loro fede. E' questa l'ombra che resta sul crescente dialogo tra governo cinese e Vaticano, che ha vissuto una tappa fondamentale lo scorso settembre con la visita a Pechino del cardinale Roger Etchegaray, il primo contatto diretto tra le due istituzioni. L'occasione della diffusione del rapporto è stata la presentazione del libro L'allodola e il drago, edito da Piemme, che raccoglie la testimonianza della scrittrice Wang Xiaoling, per vent'anni detenuta nei gulag comunisti a causa della sua religione. Si stima che in Cina i cattolici siano circa 10 milioni, distribuiti in 113 diocesi, governati da 64 vescovi. Sono 1200 i sacerdoti, un migliaio le suore, oltre 2000 gli studenti in 15 seminari. Il governo cinese concede una limitata libertà d'azione a cinque religioni: protestantesimo, taoismo, buddismo, musulmanesimo oltre a quella cattolica. Asia news, periodico d'informazione dei missionari del Pime, ha diffuso l'elenco di cattolici perseguitati in Cina, con la precisazione che «è probabile si tratti di situazioni locali anomale, ma è pur vero che le autorità centrali hanno la loro parte di responsabilità». E' tra l'altro difficile, aggiunge il Pime, verificare i casi, sia di arresto che di liberazione, anche a causa della perdurante censura. Secondo il dossier, risultano scomparsi dal 13 dicembre 1990 due vescovi, quello di Boading, Pietro Chen Jianzhang, e quello di Yixian, Cosma Shi Enxiang. Altri nove vescovi sono soggetti a restrizioni, mentre sono almeno tredici i sacerdoti scomparsi nel periodo '90-91 e di cui non si hanno più notizie. Quattro sacerdoti e cinque laici sono stati condannati a tre anni di detenzione nel biennio '90-91. [Asca]

Persone citate: Cosma Shi Enxiang, Pietro Chen Jianzhang, Roger Etchegaray, Wang Xiaoling

Luoghi citati: Asia, Cina, Milano, Pechino