Occupazione la rivolta dilaga di Francesco Bullo

Occupazione; la rivolta dilaga Occupazione; la rivolta dilaga Tensione a Genova, Taranto, Porto Marghera ROMA. La rivolta dilaga da Genova a Taranto, da Venezia a Napolili. Come dire: tutto il Paese è sul piede di guerra, dal Nord al Sud. Anche se il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, sul nodo dell'occupazione manda un segnale chiaro: «Fare tutto il possibile». «La disoccupazione - ha detto ieri - è un tema tremendo perché tocca uno dei più delicati diritti della persona umana che attiene al diritto alla vita e alla dignità di ciascuno». Il messaggio, in occasione della conferenza europea dei sindacati indipendenti che si tiene a Bruxelles, dice: «Mi preoccupano tanto le prognosi più o meno disastrose dei competenti; mi preoccupa che ogni Stato, ogni governo, ogni responsabile che può incidere nel mondo del lavoro, faccia tutto, proprio tutto il possibile per affrontare con intelligenza e con il cuore questo gravissimo male che colpisce l'umanità». Aggiunge Scalfaro: «Mi sento il dovere di ripetere che nessun paese, pur compiendo fi^o in fondo il proprio dovere, puc vincere questa inr ■ male della disoccuj.. dell'umanità e solo la darietà di tutti i gov. illudersi di attaglia. Il ne è male attiva solicini, di tutti i responsabili può affrontare con speranza di successo una piaga così dolorante». E conclude: «Auguri, dunque, di riuscire a smuovere tutte le volontà politiche interessate e a spingere i popoli a vivere davvero la umana legge della solidarietà, del lottare insieme», Un augurio, che i lavoratori non respingono anche se (per ora) non rinunciano a manifestare la loro protesta. Ecco la «mappa». GENOVA. I camalli hanno deciso ieri, in assemblea, di continuare l'occupazione, ad oltranza, della sede del Consorzio Autonomo del Porto e di precluderne l'ingresso al presidente Rinaldo Magnani e ai dirigenti. Il blocco sarà tolto quando i lavoratori avranno garanzie sul pagamento degli stipendi da questo mese fino a dicembre. L'occupazione si accompagna ad un pacchetto di iniziative di protesta che prevede il blocco degli straordinari e, per martedì, una manifestazione davanti ai cancelli dell'Aeroporto Cristoforo Colombo. TARANTO. La stazione ferroviaria è occupata da quattro giorni (la protesta, con buona pace del ministro Costa, è cominciata lunedì mattina) da quaranta dipendenti della cooperativa Rizzo, un 'impresa dell'indotto dell'Arsenale della Marina Militare sull'orlo del fallimento. La difficile mediazione che si sta tentando in prefettura non ha avuto finora esito. VENEZIA. Cresce la tensione fra i lavoratori del polo industriale di Porto Marghera. Dopo l'annuncio dall'Enichem per la messa in mobilità, anticamera del licenziamento, di 1150 dipendenti (700 al Petrolchimico, 250 alla Montefibre, 200 all'Agrimont) tra i lavoratori è esplosa la rabbia che, attraverso tre manifestazioni, hanno nuovamente paralizzato il traffico a Mestre e cercato di dar vita ad una nuova spettacolare azione a Venezia. Hanno «colorato» con palloncini il campanile di San Marco, rinunciando ad «incartarlo». NAPOLI. Manifestazioni di protesta con cortei e blocchi stradali si sono svolte ieri mattina a Napoli e lungo la statale sorrentina. All'altezza del lido «Bikini», a Vico Equense, oltre cento operai impegnati in lavori di ristrutturazione della statale hanno interrotto il transito per circa un'ora, causando code di auto nei due sensi di marcia. Questa protesta - organizzata per il mancato pagamento degli stipendi - è terminata poco dopo le 9. A Napoli hanno nuovamente protestato - dopo la manifestazione del giorno prima - facchini, commissionari e parcheggiatori del mercato ortofrutticolo. Circa 110 persone hanno raggiunto palazzo San Giacomo, sede del comune, dove è stata ricevuta una delegazione di manifestanti. Intanto la Fim-Cisl lancia un referendum abrogativo della legge del '23 che disciplina l'orario di lavoro. L'obiettivo, dice il leader Firn, Gianni Italia, è quello di rendere più appetibile per le imprese il ricorso al part-time e più costoso il lavoro straordinario. Dal canto suo il pds propone un fondo per l'occupazione da 30.000 miliardi di lire ottenuti, a costo zero per la mano pubblica, attraverso la vendita del patrimonio immobilare dello Stato a partire da quello degli enti previdenziali di diritto pubblico, che finanzi progetti ed investimenti industriali ed infrastnitturali. Francesco Bullo

Persone citate: Cristoforo Colombo, Gianni Italia, Oscar Luigi Scalfaro, Rinaldo Magnani, Scalfaro