Svelato il «quarto uomo»

Si riparla dell'ufficiale Sismi visto sul luogo dell'agguato mortale Svelato il «quarto uomo» Era fra i carcerieri del presidente de ROMA. Si chiama Germano Maccari, ha un passato di «militante rivoluzionario» nelle organizzazioni che hanno in qualche modo fiancheggiato e fatto da serbatoio alle Brigate rosse. E' stato in galera due anni e mezzo per aver preso parte a qualche azione delle Formazioni armate comuniste. Nelle inchieste sulle Br, il suo nome non è mai comparso. Ma per la Digos di Roma Maccari è il «quarto uomo» del sequestro Moro, uno dei carcerieri che hanno custodito il leader democristiano per 55 giorni nella «prigione del popolo», e l'altra sera è stato arrestato per sequestro di persona, omicidio e partecipazione a banda armata. L'arresto è stato deciso dal pubblico ministero Franco Ionta al termine di tre ore d'interrogatorio, ed è stato firmato dal giudice delle indagini preliminari Claudio D'Angelo. Un arresto clamoroso, arrivato pochi giorni dopo la rivelazione di Valerio Morucci (il dissociato che fino ad ora era sempre stato reticente su questo punto) secondo cui effettivamente i brigatisti che custodivano Moro erano quattro e non tre. Maccari, secondo il rapporto della Digos, faceva parte del «nucleo» insieme a Mario Moretti, Prospero Gallinari e Anna Laura Braghetti. Lui, l'arrestato, nell'interrogatorio ha detto di non aver nulla a che fare con il sequestro Moro, anche se ha ammesso di conoscere gli altri brigatisti. Ma è una conoscenza che - sostiene Maccari - non c'entra con l'azione più eclatante portata a termi¬ ne dalle Br nella loro storia. Nell'ordine di cattura il giudice fa riferimento solo a «informative della Digos», e non avrebbe rivelato altre fonti di prova a carico del presunto brigatista. Per mesi gli agenti dell'antiterrorismo hanno lavorato all'identificazione del «quarto uomo», una presenza della quale gli investigatori si sono convinti attraverso una serie di «ragionamenti di carattere deduttivo». Dall'estate scorsa sono stati re- inteirogati tutti i testimoni dell'inchiesta sul covo Br di via Montalcini (la prigione di Moro) e una serie di brigatisti pentiti e dissociati per cercare di risalire all'identità del misterioso «ingegner Altobelli», nome al quale erano intestati i contratti e le bollette dell'appartamento brigatista. Dalle testimonianze dei coinquilini, infatti, risultava che Altobelli non fosse né Moretti né Gallinari. E attraverso altre informazioni raccolte qua e là si è arrivati al none di Maccari, anche se alcuni dei brigatisti pentiti chiamati a deporre non hanno confermato, ed anzi avrebbero escluso che Maccari potesse essere un carceriere di Moro. All'interno dell'organizzazione, infatti, non se ne parlò mai, né l'uomo passò da «irregolare» a «regolare» delle Br, come invece successe per la Braghetti, dopo il sequestro. Per tutti Maccari era semplicemente uno dei compagni più «duri» del quartiere Centocelle. Ma adesso è in carcere con un'accusa da ergastolo. [gio. bia.] Germano Maccari sarebbe il misterioso «ingegner Altobelli» di via Montalcini Germano Maccari, ritenuto uno dei quattro carcerieri di Aldo Moro

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