Cieli vietati ai deltaplani
Clamorosa ordinanza del sindaco dopo alcuni incidenti Clamorosa ordinanza del sindaco dopo alcuni incidenti Cieli vietati ai deltaplani Su Cuorgnè non possono volare Cieli di Cuorgnè vietati ai novelli Icaro che sfidano il vento aggrappati a una tela. Da domenica scorsa, sopra il paese, non possono più librasi i deltaplanisti: se volano sul centro abitato o se atterrano nel territorio comunale, rischiano 700 mila lire di multa. La decisione l'ha presa il sindaco Nicola Placanica che, con un'ordinanza, ha messo al bando le decine di amanti di questa pratica sportiva che, ogni fine settimana, si ritrovano sulla collina di Sant'Elisabetta per lanciarsi e volare sul Canavese. «Ho vietato quell'attività solo per tutelare l'incolumità dei miei cittadini», spiega Placanica. «Siamo stati costretti ad intervenire perché in Comune, negli ultimi mesi, erano venute a protestare decine di persone. Tutta gente che ha rischiato di essere travolta da deltaplanisti in fase di atterraggio». A Salto, una frazione alla periferia di Cuorgnè, dove c'è la base d'arrivo dei deltaplani, c'è soddisfazione per la decisione presa dal sindaco e dalla giunta. Erano stati proprio gli abitanti di Salto a schierarsi per primi contro gli amanti del volo libero. Le relazioni tra la gente del posto e i deltaplanisti non sono mai state particolarmente idilliache. Lo dimostra una vecchia controversia finita addirittura alla Pretura di Ivrea. Per colpa di un atterraggio non ben riuscito e di una recinzione danneggiata un pensionato e un pilota si erano presi a pugni. «Ma quella è storia vecchia. Di incidenti non ce ne sono più da parecchio tempo», dice Italo Tarasconi, segretario nazionale della «Federazione italiana volo libero». Ritiene che il provvedimento del sindaco strano e ingiustificato: «Per atterrare basta l'autorizzazione del proprietario del campo che utilizziamo», spiega. «Non serve altro, né licenze né permessi». Insomma il provvedimento sarebbe da revocare. «Noi siamo in regola, se il sindaco non lo farà ricorreremo al Tar. Lo abbiamo già fatto altre volte». Ma se gli amanti del volo libero sono decisi a riconquistare i cieli dell'Alto Canavese, anche il primo cittadino di Cuorgnè è deciso a far rispettare le sue disposizioni. «Pretendo solo sicurezza per la popolazione», dice. E aggiunge: «Se ci saranno offerte garanzie di sicurezza l'ordinanza potrebbe anche venire revocata in pochissimo tempo». La polemica però non sembra destinata a rientrare così in fretta. A Borgiallo, il Comune su cui si trova la base di decollo deltaplani di Sant'Elisabetta, sono in tanti a chiedere da tempo la chiusura della pista. Per ora il sindaco non è ancora intervenuto. Si è limitato a chiedere copia dell'ordinanza al suo collega di Cuorgnè: deciderà che fare tra pochi giorni. Ludovico Poletto deltaplanisti contestano il sindaco Nicola Placanica (sopra)
Persone citate: Icaro, Italo Tarasconi, Ludovico Poletto, Nicola Placanica, Placanica, Salto
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