Psi sotto sequestro

Ma non ha trovato nessuno. Torna oggi per pignorare mobili e scrivanie L'ufficiale giudiziario bussa in corso Palestra Psi sotto sequestro Debiti per 400 milioni La federazione è vuota, sembra abbandonata anche se sul balcone, al secondo piano, c'è ancora il simbolo: un garofano piccolo che dalla strada manco si vede. Ieri alla porta del partito socialista, in corso Palestro 10, hanno bussato gli ufficiali giudiziari. Dovevano pignorare mobili, scrivanie e suppellettili per onorare debiti accumulati in campagne elettorali lontane e recenti, in spese garantite con i fidi di banche che adesso, dopo la disfatta, hanno deciso di non avere più pazienza. A quanto ammonta il debito? Si dice a più di 400 milioni, parte dei quali derivanti da un fido concesso, pare, dalla Cassa di Risparmio di Torino. Ma nessuno vuol dire le cifre con precisione. L'ultimo segretario della federazione, Franco Tigani, è dimissionario dal 17 febbraio: dopo il voto del 20 giugno è andato alla sede romana di via del Corso ed ha consegnato le chiavi del partito al segretario nazionale Ottaviano del Turco. Il tesoriere, Emilio Trovati, pure dimissionario, ha problemi con Tangentopoli. Così, ieri, gli ufficiali giudiziari hanno trovato tutte le porte chiuse. Potevano far intervenire un fabbro, " inno preferito rinviare a oggi quando, sperano, qualcuno aprirà la sede. «Che tristezza» dicono i sopravvissuti di un garofano abituato sino a 18 mesi fa a vedere gli uffici del palazzo di proprietà dell'Immobiliare Buozzi (ossìa dello stesso psi) affollati da «clientes» e attivisti. Oggi dalla facciata della sede sono sparite le bandiere, non ci sono più i tradizionali murales dell'Avanti. La federazione dal primo piano è stata trasferita ai secondo. In poche stanze, nelle quali trova spazio anche il comitato regionale, l'unico ad avere ancora una struttura politica e un segretario - Franco Amato - con i pieni poteri, ossìa non dimissionario. Ma Amato dice di non saperne niente: «Sono problemi del comitato provinciale». Dalle scarse notizie che filtrano, la sede della segreteria della federazione - tutto il pri- mo piano del palazzo di corso Palestro 10 - è stata offerta in affitto. Il partito si «restringerà» ai piani superiori dove presto dovrebbe arrivare un commissario nominato da Roma: quasi sicuramente - manca solo il visto di Del Turco sarà il senatore vercellese Roberto Scheda, attuale presidente del collegio nazionale dei probiviri che nel psi sono definiti «garanti». Sarà lui a dover affrontare i problemi finanziari e politici del garofano subalpino. Un fiore sempre più avvizzito, abbandonato a gruppi. La defe- zione più recente (annunciata ieri) è dell'ex sindaco ed ex deputato Giorgio Cardetti, il quale dice di voler creare un movimento per far politica «nell'area progressista», a fianco di Alleanza democratica. Tra chi spera in tempi migliori e nella possibilità di far nascere un nuovo partito, da ridefinire puntando sempre sui «valori portati avanti da Nenni e Lombardi», c'è un gruppo che fa capo a Gianluigi Bonino, Diego Calabrese e Santolo Maviglia, uomini con incarichi diversi nel mondo del commercio, dell'artigianato e della Cgil. «Non ci sono più organi di partito? E noi ci autoconvochiamo» avevano annunciato. Detto fatto: nello scorso fine settimana hanno spedito gli inviti, si sono passati parola. Domenica il primo incontro: avverrà al teatro Adua di corso Giulio Cesare, presenti il vicesegretario nazionale Enrico Boselli e il segretario del Pimeonte Franco Amato. Giuseppe Sangiorgio Ma non ha trovato nessuno. Torna oggi per pignorare mobili e scrivanie L'ingresso della federazione del partito socialista torinese in corso Palestra II senatore vercellese Roberto Scheda quasi sicuramente sarà nominato commissario

Luoghi citati: Roma, Torino