Cunico tiene a distanza Sainz di Enrico Biondi

Cunico tiene a distanza Sainx RALLY L'italiano guida nettamente il «Sanremo» davanti al campione del mondo Cunico tiene a distanza Sainx Continuano i ritiri: finisce fuori anche Fiorio SANREMO DAL NOSTRO INVIATO «Stiamo facendo di tutto per vincere, credeteci, ma contro queste Ford è davvero difficile spuntarla». Roberto Angiolini, grande capo del Jolly Club, la scuderia che ha ancora in gara, al termine della seconda tappa del Rally di Sanremo lo spagnolo campione del mondo Carlos Sainz, cerca di mascherare la delusione. Certo non gli fa piacere aver perso subito Agnini («Mi devo ricredere sulla sua affidabilità») e vedere a fine tappa il suo pupillo alle spalle (2'09" di distacco) di un eccezionale Gianfranco Cunico. L'italiano, con una Ford Escort privata (Delecour e Biason sono usciti di gara lunedì), guida la gara con la calma del campione. Ma Angelini e i suoi sono preoccupati soprattutto perchè la Delta Hf integrale non è competitiva: è sicuramente migliorata come potenza ma non riesce a scaricare i cavalli al suolo. Complici i pneumatici Michelin (a dispetto dei Pirelli) che sulla vettura dello spagnolo «lavorano» peggio, consumandosi troppo in fretta. Così Cunico è riuscito a controllare benissimo Sainz. Anzi, a infliggere allo spagnolo anche mezzo minuto a prova. E oggi può concludere da vincitore. Anche ieri il Rally d'Italia ha mietuto vittime illustri. Eliminati lunedì i campioni, è stata la volta dei comprimari: il più sfortunato Alex Fiorio, che ha visto cedere il motore della Delta Giesse di Pregliasco quando era in terza posizione (e al suo posto ora c'è Snijers, Ford Escort, a 10'07" da Cunico); poi è toccato a Liatti, attardato da guai all'idroguida della Subaru Legacy. E' un'ecatombe di vetture: su 129 partenti solo 68 sono giunti sinora al traguardo. Pianezzola può strappare il titolo italiano a Longhi (è 4° ma gli serve il terzo posto). Nel Trofeo Cinquecento, girone Centro-Sud, successo di Sergio Pianezzola. In quello Centro-Nord, a una prova dal termine, è in testa il varesino Calabrini. Enrico Biondi

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