La rivincita di Schweitzer fa contenti gli editori

il caso. L'apostolo del volontariato torna al centro dell'attenzione: una svolta nel costume il caso. L'apostolo del volontariato torna al centro dell'attenzione: una svolta nel costume La rivincita di Schweitzer fa contenti gli editori ORNA in libreria per la Bur, dopo vent'aimi di assenza, un classico di Gilbert Cesbron, il dramma E' mezzanotte dottor Schweitzer, ambientato allo scoppio della Grande Guerra nell'ospedale di Lambaréné, nel Congo francese, dove il teologo protestante e musicista Schweitzer era diventato il santo dei lebbrosi e di tutti i miserabili e gli afflitti. Fin qui niente di strano, un'uscita come un'altra. Ma c'è un particolare curioso: è un po' che il nome dì Schweitzer ha ripreso a circolare. In televisione, qualche tempo fa, Schegge ha presentato un'impressionante e bellissima intervista realizzata negli Anni 60, in cui il grande ispiratore del volontariato, in camicia immacolata e papillon nero, parlava della sua esperienza in un'Africa così primitiva da sembrare di un altro secolo. E sulla figura di Schweitzer sono usciti ultimamente negli Stati Uniti almeno tre libri, tra cui uno particolarmente ricco che raccoglie tutte le sue lettere dall'Africa, dal 1905 al 1965 (editore MacMillan). Assistiamo alla riesumazione di un personaggio che sembrava dimenticato insieme con tutti i valori di carità, generosità e altruismo che ha rappresentato. Ma tornare a parlare della generosità di Schweitzer, in questi tempi avidi e grami, è un caso o qualcosa di più? Ed è o no un segnale di cambiamento? Lasciamo per un attimo il caso circoscritto del medico alsaziano e vediamo come il fenomeno più vasto del volontariato e della ricerca di un'etica stia interessando il mercato editoriale. 1 principi del solidarismo, difesi da Francesco Alberoni nel suo saggio Valori da poco uscito presso Rizzoli, sono invece presi di mira da un economista come Sergio Ricossa, che ci scherza sopra nell'ironico pamphlet 1 pericoli della solidarietà, epistole sul dosaggio di una virtù, appena pubblicato dallo stesso editore. Ma intanto qualcosa dev'essersi veramente mosso nella nostra società e forse anche negli orientamenti dei lettori, se un osservatore professionista dei mutamenti nei costumi sociali come Giampaolo Fabris ha di recente incontrato i dirigenti dell'area libri della Mondadori, per illustrare gli ultimi risultati delle sue ricerche, a partire dal terremoto socio-culturale dell'89-'90. In sintesi, semplificando: crollati i valori-leader degli Anni 80, cioè la moda, l'imprenditorialità, il desiderio di farsi notare, di trasgressione, la società italiana starebbe reagendo a questa crisi in due modi ben riconoscibili. Il primo ò pro- prio una tendenza al solidarismo, all'impegno, alla ricerca di un'etica, da parte di individui che credono oggi sia importante soprattutto costruire e ricostruire, anche in una logica di sacrificio, se necessario. Il secondo è un ripiegamento in se stessi, una chiusura verso il nuovo e un'apertura al qualunquismo, rappresentato da quel tipo di individui che sotto gli ombrelloni quest'estate sentivamo più forcaioli, favorevoli addirittura alla pena di morte per i reati di Tangentopoli. Tornando ai libri, ecco che quell'area più evoluta della società italiana che compra più libri e che oggi sarebbe più attenta al coinvolgimento nel sociale e nei valori dello spirito, comincia a fare gola agli editori non cattolici. La posta in gioco potrebbe essere alta, se si pensa a quant'è vasto il mercato di editori specializzati in questi temi, come Piemme, Edizioni Paoline, Edizioni Ares, Queriniana ecc., che hanno almeno un'ottantina di «loro» librerie. E, guarda caso, la Rizzoli si affaccia ora a quello stesso mercato sotto il vessillo di una figura così simbolica come Schweitzer, con la collana «I libri dello spirito cristiano», diretta da don Giussani. Il quale cerca un pubblico di lettori giovani che vanno da Comunione e Liberazione all'area laica, con sei-dieci libri l'anno di narrativa, saggistica e critica letteraria, impegnati a rileggere anche autori come Kafka e Camus alla luce dell'interpretazione cristiana. Schweitzer, conferma Davide Rondoni che ha curato la riproposta del dramma di Cesbron nella nuova collana di don Giussani, è un personaggio-chiave soprattutto oggi, proprio perché rappresenta l'umanitarismo più generoso, quello che cautamente comincia a farsi strada anche in quest'Italia stanca di prepotenze e di egoismo. «Dal punto di vista cristiano - spiega Rondoni - è soprattutto affascinante il problema di una persona come lui, che Cesbron ci mostra alle prese con uno scacco, con 0 fallimento della propria opera nata dalla guerra e dall'ingratitudine dei malati. E questo per un cristiano è importantissimo, perché noi sappiamo che l'uomo da solo non è capace di durare a lungo in una tensione di bene». Tensione che Cesbron risolve nel confront o tra Schweitzer e la vera carità cristiana rappresentata dal personaggio di un religioso, padre Carlo. Solo dieci anni fa una collana analoga diretta da Giovanni Testori proprio alla Rizzoli - «I libri della speranza» - scomparve dopo appena quattro o cinque titoli: un disastro. «Allora un'impresa del genere era improponibile - dice il direttore della Bur, Evaldo Violo -. Ma ora ci troviamo in mezzo a un cataclisma che nessuno, dico nessuno, avrebbe potuto prevedere e io credo che sia davvero forte la necessità di valori che ci facciano tornare all'impegno. Ecco il perché di una collana come quella di don Giussani, che tratta temi esistenziali, morali, spirituali e umani, molto diretti, in cui un giovane si può ritrovare immediatamente». Ma se saremo tutti più buoni, più attenti alle necessità degli altri, più rispettosi dei valori morali, siamo sicuri che leggeremo anche di più? La sfida è questa, ed è del tutto aperta, in realtà. Perché il calo dei lettori che si è verificato negli ultimi tempi, come ha spiegato Fabris alla Mondadori, è generalizzato e ha toccato tutte le fasce. Si venderanno allora o no, questi libri sul volontariato e le esperienze dello spirito? La Mondadori è più cauta della Rizzoli, rna qualcosa si sta muovendo anche a Segrate. Ne è un segnale l'uscita di Pro e contro Dio, scritto dal responsabile delle pagine culturali del Sole-24 Ore Armando Torno. Si tratta di un libro filosofico-teologico sulle polemiche intorno all'esistenza di Dio dal Medio Evo a oggi. «Non si sarebbe certamente fatto solo sei o cinque anni fa», dice l'editor della saggistica italiana, Marco Vigevani, per il quale è una novità che libri come questo, di argomento religioso o metafisico, si diffondano tra un pubblico non confessionale. Resta da vedere se un fenomeno collettivo tutt'altro che trascurabile come questo avrà il tempo di prosperare, o se al primo accenno di ripresa economica il totem del consumismo si mangerà di nuovo tutti i buoni propositi ortodossi. Livia Manera Caduti i valori-leader degli Anni 80 si riaffermano impegno, sacrificio e solidarismo: anche in libreria Don Luigi Giussani: la Rizzoli gli ha affidato la collana «I libri dello spirito cristiano». A destra Albert Schweitzer, il «santo» dei lebbrosi di Lambaréné Giampaolo Fabris: in un recente incontro con i dirigenti della Mondadori ha illustrato le nuove tendenze della società italiana

Luoghi citati: Africa, Congo, Italia, Segrate, Stati Uniti