SI E APERTA UNA BRECCIA NELLO SPORT
Il no alla radiazione Il no alla radiazione SI E' APERTA UNA BRECCIA NELLO SPORT PENSANDO a freddo alla sentenza di Palermo, si deve ammettere che non poteva essere diversa, e che l'attesa nell'incertezza è stata dettata solo dall'italica voglia di pathos: cosa sarebbe accaduto allo sport se fosse stato ammesso il ricorso alla giustizia ordinaria, e per fatti senza rilevanza penale? La paralisi, e magari già oggi, quando il primo calciatore furbastro avrebbe fatto ricorso al suo Tar contro l'espulsione in partita. Forse suo malgrado, l'Italia dello sport e della giustizia offre al mondo una sentenza importante. Come non fece ultimamente la Svizzera, quando disse di sì alla richiesta dell'Olympique Marsiglia di essere riammesso in Coppa dei Campioni. Rischiamo, insomma, di avere segnato una svolta storica. Però qualche altro rischio c'è: il Catania non viene riammesso in C, ma intanto non viene radiato, come invece doveva avvenire automaticamente, sulla base della clausola compromissoria che vincola club e atleti a non fare ricorso alla giustizia ordinaria in materia di sentenze sportive (fra i dilettanti il calcio etneo aveva infatti cominciato come Nuovo Catania). Può essere una breccia, e importante. E se invece per la riammissione sono state considerate le attenuanti del Catania, finanziariamente in ordine subito dopo la scadenza del tempo massimo, si tratta almeno di una smagliatura, che speriamo non faccia giurisprudenza. 0 è un compromesso per paura della piazza: di quei catanesi che vanno in diecimila a far cagnara con il presidente Massimino per una non partita ma che hanno mandato in crisi la società disertando allo stadio le partite vere. [g. p. o.]
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