La Nemesi sul governo di Atene
Il premier Mitsotakis secondo nei sondaggi: nel '65 fece crollare Papandreu padre GRECIA Il premier Mitsotakis secondo nei sondaggi: nel '65 fece crollare Papandreu padre La Nemesi sul governo di Atene Oggi si vota, profumo di vittoria per i socialisti ATENE DAL NOSTRO INVIATO Quest'Acropoli che sovrasta, emoziona e incombe, dà il segno anche alle elezioni di oggi, evento banale davanti all'eternità del Partenone. Nella moderna città caotica, assordante e sguaiata, nel paese da dove vengono miti e pensiero moderno, i due protagonisti delle elezioni si giocano le loro intere vite, e non sul futuro, ma sul passato. Hanno speso metà della propria esistenza a combattersi, il premier uscente Costantino Mitsokatis e Andreas Papandreu, e oggi è per loro il bilancio dell'intera vita. Hanno il primo 75 anni ben portati, il secondo 74 aggravati da un cuore sfasciato. Chiunque vinca, la Grecia di domani non potrà essere la loro. Secondo gli ultimi sondaggi il vantaggio di Papandreu e il suo Pasok si è ridotto, ma rimane di 39,9 per cento contro il 32,2 di Mitsotakis e Nuova democrazia. Sono in corsa venti partiti, tra cui uno comunista ortodosso e un'unione delle sinistre, entrambi capeggiati da donne. Il vincitore anche per mezzo punto ha un premio di maggioranza per una recente legge elettorale che, per garantire governabilità, punisce inoltre in termini di seggi il secondo partito favorendo il terzo per facilitare coalizioni. C'è stata aria di kermesse all'americana, palloncini multicolori, suvlakia e pop coni, ma nell'aria risuonano parole che pur della lingua parlata restano cariche di echi lontani e profondi: nemesi, catarsi, nuova genesi, apostasia. Mitsotakis, chiudendo la campagna l'altra sera si è richiamato più volte a Pericle, con accenti solenni. Ma sono risuonate anche parole meno nobili: corruzione, mazzette, tangenti; e altre che non fanno oratoria ma che sono i problemi di oggi: inflazione, privatizzazioni, disoccupazione, Comunità Europea, Balcani in fiamme vicini, troppo vicini, a questa Atene che oppressa dal passato e afflitta dal presente, ritrovato da 19 anni il regime parlamentare dopo i colonnelli, resta nelle mani di oligarchie. Mitsotakis dichiara che in caso di sconfitta si ritirerà a vita privata, dopo 47 anni di politica, e che non passerà il partito a sua figlia, Dora. Avvocato, nipote di Venizelos, uno dei padri della Grecia moderna, si è formato in Germania, ha passato in Francia e Inghilterra il periodo dei colonnelli. Europeista legato a Kohl, ha ridotto inflazione e assistenzialismo, e parla di austerità e sacrifici, mentre Papandreu fa presa ripromettendo l'Eldorado. Mitsotakis arriva al voto per una nemesi storica: il suo governo è stato fatto crollare dal giovane ministro degli Esteri, Antonis Samaras, 42 anni, che dimessosi e staccatosi da Nuova Democrazia si presenta con un nuovo partito, Primavera Politica, al terzo posto nei sondaggi. Nel 1965, fu proprio Mitsotakis, giovane ministro, a far cadere Giorgio Pa¬ pandreu, padre di Andreas. Si dimise per contrasti con Andreas, anch'egli ministro nel governo di papà dopo essere tornato dagli Usa dove era docente universitario. Da allora fu «l'apostata», come lo è oggi Samaras. Dalla fine di Giorgio Papandreu cominciò la crisi che portò al golpe nel '67. Il premier accusa un gruppo armatoriale di aver finanziato Samaras per farlo crollare, ma in rispo¬ sta sono state sventolate fotocopie di assegni da un milione di dollari a suo favore. Papandreu, sopravvissuto agli scandali finanziari, fida nella vittoria, affiancato da Mimi e da figlio e genero sistemati nel partito. Il cuore affaticato d'amore e d'acciacchi ha in ogni caso,, un grande avvenire alle spalle. ) ' Fernando Mezzetti Atene: il socialista Andreas Papandreu a oltre 70 anni ha superato indenne gli scandali finanziari e il matrimonio con la giovane hostess Mimi: ora i sondaggi lo danno favorito
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