PANEALPANE di Lorenzo Mondo
In nome dell'audience PANEALPANE In nome dell'audience ■ W PPLA', con un'ultima piroetta Emilio Fede ha deciso che non manderà in onda sul Tg4 i due filmati di ammazzamenti in diretta. Da due giorni teneva in sospeso il parco dei suoi utenti, controllando per l'occasione la chiostra di un sorriso inossidabile. Aveva annunciato di voler esibire le piccanti sequenze del tesoriere americano Bud Dwyer che si sparava in bocca davanti ai giornalisti, e di un marito di Miami che risolveva ogni contenzioso con la moglie passandole del piombo invece degli alimenti. Ha consultato i precedenti che confortassero la scelta, ha scomodato i massimi sistemi filosofici e deontologici e ne ha ricavato qualche dubbio. Ma non ha resistito alla tentazione di titillare i brividi e le inconfessate delizie di chi stava a sentirlo. E' arrivato fino al punto di mostrare il povero Dwyer con la pistola in bocca, un attimo prima che premesse il grilletto, gli schizzi li conserviamo semmai per domani. Come risarcimento immediato, ha mostrato un paio di linciaggi eseguiti a puntino. Poi si è appellato ai telespettatori per chiedere via libera. Hanno telefonato, pare, in diecimila, il 55 per cento per il no e gli altri per il sì. Troppo esiguo lo scarto, ha concluso Fede, e allora non se ne fa piente. Con gran sollievo per la sua coscienza «di giornalista e di cristiano», sembra di sentirne il sospiro profondo. E così dovremmo essere tutti contenti. Può darsi che le immagini di uccisioni privatissime non ; lino più sconvolgenti di altre che ci provengono dai fronti delle varie guerre civili (è un segno dei tempi, forse di una più adulta consapevolezza, che tutte le guerre oggi non possono essere che civili), dalle imprese di mafia, dalla crudeltà onnipervasiva. Si potrebbero tuttavia distinguere, tra le altre, le immagini capaci di indurre a un rigetto fatto di compassione e disgusto, di documentare senza inutili compiacimenti importanti pagine di storia. Mentre qui lo spettacolo è gratis, deve essere delibato nella sua agnostica evidenza, nella sua ir- E"nubile fatalità esistenì. E' comunque a una opinione pubblica sufficientemente «caricata» che Fede pretende di rivolgersi e non possiamo attenderci che si preoccupi di qualche essere fragile, di qualche povero di spirito incoraggiato magari a ripetere. Quello che più turba è la ricerca di un lasciapassare nel sondaggio onnipotente che spalanca tutte le porte, anche le più strette. Guastati da un uso distorto del mezzo televisivo, gratificati dall'audience in fama e stipendi, hanno elevato il numero a supremo garante della verità e dell'etica. Seguendo questa logica, il programma in discussione avrebbe avuto corso se una massa di perditempo avesse espresso un incondizionato consenso. Quando nessuna maggioranza può essere invocata a giustificare quello che la coscienza comune (e parlo di coscienza, non di ottusità morale, di cattiva abitudine o di semplice stupidità) fermamente condanna. Non si risolve a colpi di quiz il quesito se sia lecito strangolare la vecchia madre ingombrante, approfittare di un bimbo indifeso, stipare nei forni gli ebrei. E basta una modesta esperienza del mondo per sapere che certa gente si comporta come le mosche, passa indifferentemente dal miele alla materia escrementizia. La storia arriva a buon punto mentre si dibatte sulla riforma dei media, sull'esigenza di una nuova cultura (un modo diverso di vedere e sentire) che, almeno a livello pubblico, dovrebbe investire non astrattamente i programmi, permearne l'ideazione e la realizzazione. Quello che ci è stato furbescamente proposto, differito, annullato non ha nessun rapporto, non soltanto con la cultura, ma nemmeno con il buongusto e la pietà. Alla faccia della coscienza cristiana, davanti alla quale suona anche superflua quella del giornalista. Lorenzo Mondo ido
Persone citate: Bud Dwyer, Dwyer, Emilio Fede, Fede
Luoghi citati: Miami
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