«Vi svelo tutte le bugie nucleari di Pechino» di Gabriele Beccaria

«Vi svelo tutte le bugie nucleari di Pechino» ARMAMENTI Dopo il test che ha infranto la moratoria intemazionale la Francia vuole riprendere gli esperimenti «Vi svelo tutte le bugie nucleari di Pechino» Uno scienziato inglese sa dove esploderà la prossima Bomba Assorto sugli schermi dei suoi computer Vipin Gupta ha ricostruito pezzo a pezzo uno dei segreti più gelosamente custoditi della nomenklatura cinese. Da un laboratorio dell'«Imperial College» di Londra studia il poligono nucleare di Lop Nor, affondato nel deserto del Gobi, dove martedì è detonato un ordigno che ha spezzato la moratoria sui test annunciata a luglio a Washington e ha fatto infuriare il presidente Bill Clinton. «Posso individuare il punto dove avverrà il prossimo esperimento con un margine d'errore non superiore ai cento metri», lia spiegato lo scienziato inglese alla rivista «New Scientisti). «La mia è una vera e propria rivoluzione tecnica». Gupta ha combinato le immagini elettroniche ad alta risoluzione scattate dallo spazio con una serie di sequenze di dati sismici ed è riuscito a mettere insieme un quadro che incrina il trentennale muro di bugie, di silenzi e di mezze verità innalzato da Pechino sul proprio arsenale. Einora, molte di quelle informazioni non erano disponibili se non a pochissimi e restavano ci;late nelle memorie al silicio dei servizi di «intelligence» occidentali. Le ricerche dello scienziato inglese hanno confermato una volta di più le paure e le accuse che arrivano dagli Stati Uniti e da un grappolo di agenzie internazionali. Già due settimane fa il «Washington l'osi» citava fonti governative riservate secondo cui la Cina stava prepa rando un nuovo test sotterraneo, quello che e puntualmente avvenuto l'altro ieri, il trentanovesimo dall'inizio degli esperimenti inaugurati nel 1964. «I dati che raccolgo sono particolarmente importanti per i governi e per tutti gii organismi che non dispongono di sofisti¬ cati apparati di spionaggio», spiega Gupta, che collabora con l'agenzia di controllo «Vertic». I test nucleari cinesi rimbombano nel sottosuolo di una gigantesca area che si estende lungo 100 mila chilometri quadrati. Queste esplosioni non lasciano crateri evidenti e la loro individuazione - spiega lo scienziato britannico - è particolarmente difficile. Uno degli indizi fondamentali sono gli sciami di vibrazioni registrati dalle stazioni sismiche nel mondo. Le misurazioni, però, sono imprecise e il raggio d'errore si aggira sui 30 chilometri. L'altro ieri, per esempio, 71 centri hanno rilevato una scossa di 5,iì gradi della scala Richter. Gli esperti hanno dedotto che la bomba doveva avere un'intensità tra i 10 e i 90 chilotoni. Sono state alcune fotografie scattate recentemente dagli Shuttle a consentire a Gupta di perfezionare le rilevazioni. Come punto di partenza ha scelto una vasta «macchia» scoperta dagli «occhi» delle navette: è il segno inequivocabile dell'attività di trivellazione che segue a ogni test. I ricercatori eseguono una rete di perforazioni e misurano, tra l'altro, le quantità di isotopi rilasciati. Confrontando le immagini con i dati sismici, lo scienziato britannico è arrivato alla conclusione che Lop Nor è diviso in due settori: una «zona Ovest» utilizzata per le esplosioni minori e una «zona Est» destinata alla detonazioni che superano i 10 chilotoni. Non contento, Gupta si è rivolto anche alle immagini scattate dai satelliti commerciali, gli «Spot» e i «Landsat». I fotogrammi con una risoluzione di dieci metri hanno svelato montagne di detriti e pozzi a intervalli regolari. Tra questi, ne spiccava uno di colore diverso perché più recente, cominciato nel '92. Con ogni probabilità ha reso possibile l'esperimento dell'altro giorno. Il tremore di Lop Nor è stato seguito dalla scarna dichiarazione di Pechino che il numero di Ilo esplosioni effettuate è motto limitato e che sono avvenute tutte per scopi esclusivamente difensivi. Ma la conseguenza è stata una reazione a catena mondiale. Bill Clinton ha chiesto al dipartimento dell'Energia di preparare un test nucleare por l'anno prossimo, nel caso che i cinesi ne facciano un altro, e il presidente Franegis Mitterrand ha dichiarato ieri che la Erancia è pronta a riI prendere gli esperimenti: lo I farà se le altre grandi potenze I nucleari - Stati Uniti, Gran BreI tagna e Russia - decideranno di j interrompere la moratoria e di ; riaprire l'era del terrore planej tario. Gabriele Beccaria

Persone citate: Bill Clinton, Gupta, Lop Nor, Mitterrand, Richter