Il censore in redazione di Cesare Martinetti

Sigillato e circondato di tank, il palazzo teatro della battaglia celerebbe ancora molti corpi Il censore in redazione Igiornali escono con spazi bianchi Da lunedì sera c'è una nuovavecchia figura nella redazione dei giornali russi. Si chiama censore e per giornalisti che fanno questo mestiere da più di cinque anni non è una novità. Il «Glavlit», comitato di Stato per la censura, era stato sciolto da Gorbaciov. Dopo la battaglia della Casa Bianca è stato reintrodotto da Boris Eltsin. E ieri, alcuni giornali, sono comparsi in edicola con spazi bianchi là dove c'erano gli articoli censurati. Anche i protagonisti materiali delle operazioni sono gli stessi, come ci ha testimoniato un giornalista della «Literatrunaja Gazeta», che ha visto ricomparire due vecchie facce che si sono sistemate nell'ultima stanza. Uno è un ex vicepresidente della «Glavlit», ha una cinquantina d'anni, dà del tu a tutti e a tutti ha chiesto di bussare alla porta quando vogliono entrare. Il nostro testimone dice che si è presentato così: «Allora, ragazzi? L'avete proprio voluta: ora sì che state freschi...». Questo avviene in un giornale democratico e liberale come La «Literaturnaja», perchè i giornali di opposizione come la «Pravda» o la «Sovietskaja Rossia» sono stati chiusi del tutto. Ma episodi di intimidazione sono avvenuti anche in altri giornali. Nella redazioni di «Moskovskie Novosti» e di «Ogoniok», sono stati fermati alcuni giornalisti e portati in carcere per una notte. Lo raccontano le «Izvestija», giornale dei de¬ mocratici radicali, molto filo-Eltsin e quindi non sospetto su questo tema. Ma come funziona la censura? Vediamo per esempio cosa è avvenuto alla «Nezavisimaja Gazeta», il quotidiano dell'intellighenzia critica, di orientamento liberal-democratico, negli ultimi tempi molto severo con Eltsin. Nella seconda pagina due gli spazi bianchi. Nel primo c'era una notizia «breve» proveniente dal Kuzbass (terra di minatori in Si¬ beria) dove si leggeva che Aman Tuleev (che fu sfidante di Eltsin alle elezioni presidenziali) aveva rivolto un appello al Presidente e al premier Cernomyrdin che nella sua regione «molti stabilimenti industriali sono chiusi e la gente che non guadagna è molto preoccupata per il suo futuro». Nel secondo spazio bianco c'era invece un servizio da Mosca dove si leggeva che una zona della capitale dove vivono 2 milioni di persone corre un grave rischio ecologico per la presenza contemporanea di sei industrie chimiche. Un sottocolonnello della protezione civile si diceva preoccupato per la «poca attenzione ai problemi della sicurezza da parte delle imprese industriali e degli enti di Stato. La popolazione si trova in un rischio elevato...» Alla «Komsomolskaja Pravda», quotidiano centrista, invece i censori non hanno lasciato spazi bianchi. Hanno occupato lo stesso ufficio di una volta e i giornali- sti che ben conoscono il «Glavlit» sono molto allarmati, ci racconta Mikhail Morozov. Nuovo ministro per la stampa è stato nominato ieri Vladimir Shumeiko, vicepremier del governo, uno degli eltsiniani duri, finito sotto inchiesta per corruzione, poi prosciolto. Al suo posto doveva esserci Mikhail Poltoranin, un altro fedelissmo del Presidente, ma si è defilato: «Non voglio entrare nella storia come il primo censore della Russia democratica». Vitalj Tretjakov, direttore della «Nezavisimaja», ieri sera ha scritto un fondo di critica alla battaglia della Casa Bianca che terminava con queste parole: «... Avete lasciato il posto ai pazzi. Com'è accaduto che dopo aver promesso ai vostri elettori di far diventare il Parlamento un bastione delle riforme, ci fate vedere oggi un palazzo bruciato?». Uscirà questo articolo? Tretjakov ci ha detto di essere disponibile a mettere la firma anche sotto uno spazio bianco. Per far capire. Cesare Martinetti Chiusi 2 quotidiani d'opposizione compresa la «Pravda» In carcere alcuni giornalisti Il timbro della censura su un giornale approvato «Le informazioni sul Soviet proibite per la pubblicazione non ci sono» A sin. la pagina censurata di «Segodnia»

Luoghi citati: Mosca, Russia