Amputata la gamba a Irene

40 Nella notte il quarto intervento per la raga2za del Cavour travolta dal 16 Amputata la gamba a Irene Deciso dopo una nuova emorragia Per i genitori la giornata più lunga A Irene è stata amputa la gamba sinistra all'altezza dell'inguine. La decisione è stata presa ieri a tarda ora durante il quarto intervento. Nei pomeriggio c'era stata una nuova emorragia: l'equipe del prof. Gallinaro ancora una volta ha tentato nuove suture, ma i tessuti non tenevano e a mano a mano che il tempo passava - l'operazione è durata otto ore - si faceva sempre più vicino il pericolo di morte. I genitori hanno vissuto l'intera fase nei corridoi dell'ospedale, i medici facevano giungere loro notizie della situazione: poi alla fine hanno comunicato il disperato dilemma: o si amputa o Irene muore. Il padre ha fatto cenno di sì, la madre è scoppiata in un pianto disperato. La studentessa della 4 D del Cavour era stata investita giovedì all'uscita dalle lezioni in corso Tassoni da una vettura della linea 16. Sotto la vettura è rimasta per lunghissimi minuti con le gambe straziate: la sinistra quasi staccata, la destra maciullata. Quando l'hanno portata al Cto si temeva per la sua vita, poi un sollievo quando i medici avevano annunciato che le era stata riattaccata la gamba e suturata l'altra. E' giovane, è forte si diceva, e tutti pensavano che ce l'avrebbe fatta. Nella notte una forte emorragia e per trovare il sangue necessario si dovette ricorrere a Savigliano e a Genova. Canale 5 e poi radio private subito diffusero un appello: occorre sangue del gruppo zero rh negativo per una ragazza molto grave. E i torinesi hanno risposto con una solidarietà che ancora una volta vogliamo sottolineare: si dovette rinforzare l'organico dei medici dell'Avis per far fronte a tutte le offerte. Gente che stava andando al lavoro, colleghi del padre, vigile urbano, vigili del fuoco, carabinieri, poliziotti. Una docente uscì di classe con alcuni allievi. Molti davano il sangue per la prima volta. Un gesto di solidarietà che commosse i genitori di Irene. Ieri, dopo l'amputazione, il padre, ancora ringranziando, diceva: quella solidarietà, quella partecipazione ci sia vicina anche adesso, in questa grave prova. «Grazie, non lasciateci soli, non lasciatela sola». Gli studenti del Cavour, non solo della sua classe, non la lasceranno sola. Già nei giorni scorsi erano andati per vederla, salutarla. Invano, perché Irene era sempre in rianimazione. Di certo torneranno. C'era stata l'illusione che tutto sarebbe finito bene e abbastanza in fretta: «L'aspettiamo per il secondo trimestre, diceva la preside, così non perderà l'anno». Se supererà questo traumatico intervento tornerà: è l'augurio di tutti. Ieri l'allarme per Irene è scat- tato alle 14,30. 1 valori della composizione sanguigna rivelati dall'emocromo erano scesi paurosamente, segno di una nuova emorragia interna. Appena il tempo per riunire l'equipe, poi Irene è stata trasportala al quarto piano per la quarta operazione. L'hanno eseguita 5 chirurghi con l'assistenza di 7 paramedici: il prof. Gallinaro, gli ortopedici Pasquali e Pontini, il microchirurgo Battiston, il chirurgo vscolare Bertoldo. I genitori, subito avvertiti, sono arrivati all'ospadele. Gian¬ carlo Bedino si torceva le mani. «E' il quarto intervento, ogni volta sono lunghissimi, ogni volta anestesia totale. Dal giorno dell'incidente mi hanno permesso di vederla solo tre volte e per pochi minuti. Non ha mai ripreso davvero conoscenza. Non so se mi ha riconosciuto». Si interrompe: «E' un incubo tremendo. E' un calvario». Il tempo scorreva lentissimo. Alle 19 uno spiraglio di ilusione. «Sembra che tutto proceda bene. Speriamo. Guardo dalla finestra. Ogni volta che vedo atterrare l'elicottero penso che c'è un altro padre in qualche punto dell'ospedale che soffre come me». Alle 20 i genitori sono chiamati a colloquio con i medici. Amputare, forse bisogna amputare. L'illusione è durata appena un'ora. Padre e madre si abbracciano. Non parlano. Alle 22,30 il prof. Gallinaro: «Abbiamo amputato. I tessuti non tenevano. E' stata una decisione terribile». Giovanna Favro Quattro chirurghi al lavoro con Gallinaro Ancora in pericolo Irene Bedino (sopra), cresce l'ansia per i genitori Giancarlo e Mirella

Persone citate: Battiston, Bedino, Cavour, Giovanna Favro, Irene Bedino, Irene Deciso, Pontini

Luoghi citati: Genova, Savigliano