Spiragli di tregua da Matarrese

36 FEDERCALCIO UN GESTO DISTENSIVO Sospese le prossime due gare in cui avrebbero dovuto subentrare i siciliani Spiragli di tregua da Matarrese Ma lancia altre accuse a Massimino E Pescante: nuove leggi per lo sport ROMA. Sono state rinviate, in attesa della sentenza del 20 ottobre, le due partite del vecchio calendario (Casarano-Giarre e Potenza-Nola) che, secondo i commissari nominati dal Tar, avrebbero dovuto invece vedere in campo il Catania. La Federcalcio, con una settimana di ritardo, «offre un ramoscello d'ulivo ai magistrati siciliani» (parole di Pescante, il Coni resta al fianco di Matarrese). Il sindaco di Catania lo accetta volentieri; Zingales, presidente della terza sezione del Tar della Sicilia, invece presenta la denuncia e propone nuove ipotesi di reato. La guerra non è quindi finita. E Matarrese reagisce subito sparando a zero su Massimino: i colpi di scena non finiscono mai, sembra di assistere ad uno spaghetti-western con le parti rigidamente assegnate. E oggi Pescante è sicuramente il buono. Dal palazzo di via Allegri, poco prima di mezzogiono, parte l'atteso fax che annuncia il rinvio di Casarano-Giarre e Potenza-Nola. Poco dopo, al Foro Italico, Pescante spiega: «Si è parlato troppo a lungo di sfida dello sport: le sfide che lo sport vuole vincere sono di altro tipo. Ora serve un momento di riflessione e di ragionevolezza per tutti. Aspettiamo la sentenza definitiva, soprattutto le motivazioni, poi della vicenda tornerà ad occuparsi il consiglio della Figc. Il nostro auspicio è che la sentenza possa essere anticipata, questo creerebbe meno problemi». L'obiettivo di Pescante è una legge che regoli definitivamente i rapporti giustizia ordinaria e sport, e sponsorizza un seminario «a cui partecipino tutti, anche chi non la pensa come noi». Anche Zingales. Un decreto non avrebbe tempi più rapidi? No, l'idea non va al presidente: «Vogliamo certezze: nei Paesi dove si è intervenuti per decreto non ha funzionato, è una materia che va approfondita». E' tranquillo Pescante, sa che a Catania sono già state presentate le denunce e ribadisce: «C'è un contatto costante con Matarrese, l'ho visto poco fa nella sede della Federcalcio. Il provvedimento adottato è condiviso in pieno. Si trattava solo di dar seguito ad una disposizione tecnica, quella della Federazione che prevede un certo tipo di calendario». Poi un pensiero agrodolce per i tifosi di Catania: «Una vicenda dolorosa per chi vi ha assistito, ma sono contento che ad Avellino si sia giocato regolarmente. Quando si applica la legge si creano, purtroppo, malcontenti. Ma in Italia, troppo spesso, si decide in base alle pressioni della piazza. E ora servono certezze». Se Pescante tende una mano ai magistrati, Matarrese rispolvera il bastone per Massimino, in un'intervista alla Rai: «Se cercassimo una soluzione accomo- dante, andremmo contro il diritto di altre società estromesse e che non si sono rivolte alla giustizia ordinaria. Vogliamo che il calcio a Catania si sviluppi, ma con un'altra immagine. Non sotto quella di un personaggio che non ha potuto, o voluto, adeguarsi alle nostre norme. Un personaggio discusso che alla nostra Federazione non ha dato sicurezza né affidabilità. Che le città si affidi alla sua società dilettanti per tornare nel calcio professionistico. Palermo del resto è rimasta un anno tra i dilettanti e ora è in serie B. Oggi abbiamo disposto il rinvio delle due partite per allentare la tensione attorno al caso Catania, un problema che non può affliggere gli italiani, né il calcio italiano. Siamo per una soluzione serena, sperando che non si generi quel polverone cui ho assistito domenica vedendo le immagini televisive da Catania. Soluzioni? Non siamo al mercato, il Consiglio federale, su istruzione della Covisoc, ha preso una decisione e oggi il Catania è fuori». Piero Serantoni