Per Mubarak elezioni plebiscito di E. St.
L'Egitto al voto MEDIO ORIENTE L'Egitto al voto Per Mubarak elezioni plebiscito IL CAIRO. Il volto color caffelatte del Presidente, la mascella prominente aperta in un largo sorriso, tappezza le vie del Cairo e dell'Egitto. Dallo slogan elettorale si intuisce il verdetto delle urne: non «vota Mubarak», ma «sì a Mubarak». Quella di ieri, più che un'elezione presidenziale, è stato un plebiscito, con Mubarak, giunto al terzo mandato, unico candidato. Gli integralisti, che da due anni insanguinano il Paese con i loro attentati, hanno invitato il popolo a disertare le urne. La riconferma del Presidente è scontata, così come restano drammatiche le difficoltà che dovrà affrontare. Per tutto il giorno la televisione ha trasmesso le immagini del «bagno di folla», di festa popolare e di ovazioni unanimi per il Presidente. Ma nei quartieri dove non sono arrivati né i pullman del governo carichi di cameramen e fotografi, né quelli predisposti dai diversi ministeri per «accompagnare» impiegati e lavoratori a votare, lo spettacolo era ben diverso, come hanno potuto constatare i giornalisti stranieri. Poche le persone che si sono recate alle urne spontaneamente, afferma l'opposizione, dalle cui file già si levano le prime proteste per quella che è stata definita «una farsa». Nonostante la massiccia mobilitazione, sostengono i detrattori di Mubarak, l'affluenza ai seggi è stata bassa e ben lontana dalle cifre ufficiali provvisorie, secondo le quali oltre il 90 per cento dei 18 milioni e 900 mila iscritti a votare ha fatto «il suo dovere di cittadino», «un record senza precedenti». L'opposizione reclama da sempre un multipartitismo reale, una modifica alla Costituzione (del 1971, emendata nel 1980) nel senso di un pluralismo nelle candidature per la presidenza della repubblica, la nomina di un vicepresidente (prevista dalla Costituzione, lo stesso Mubarak fu vicepresidente di Sadat), l'abolizione delle leggi d'emergenza in vigore dal 6 ottobre 1981, quando Sudat fu assassinato. Nei discorsi e interviste della campagna elettorale, Mubarak si è impegnato ad instaurare, durante i prossimi sei anni, un regime «democratico completo per arrivare ad elezioni libere». Per il momento si dedica alla repressione degli integralisti: in due anni 5 mila arresti e 15 esecuzioni. [e. st.]
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