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Un «amaro» fra le mazzette Un «amaro» fra le mazzette Arrestato il direttore dell'Averna pagò tangenti per250 milioni? CALTANISSETTA. Nella torrenziale vicenda delle tangenti che sta toccando praticamente ogni campo dell'economia italiana entra in ballo anche il direttore dell'azienda che produce uno degli amari più bevuti, la «Fratelli Averna Spa» di Caltanissetta. Filippo Montagnino, 57 anni, ragioniere, una carriera irreprensibile, è stato arrestato ieri notte: è accusato di corruzione aggravata in concorso con ignoti e forse oggi sarà interrogato nel carcere «Malaspina» dai titolari dell'inchiesta che gli imputano di aver partecipato, tempo fa, a un giro di denaro con Giorgio e Roberto Oliviero, due operatori di borsa torinesi coinvolti quasi due anni fa in un crack. Dagli uffici dell'«Averna» ieri pomeriggio è partita una succinta nota in cui si afferma che la notizia dell'arresto del direttore amministrativo è stata appresa «con rammarico», e che si attende «con fiducia» il corso della giustizia nella certezza che il caso sarà chiarito «nella sua verità». L'inchiesta è partita da Torino e, per quanto riguarda questo spezzone siciliano, è stata proseguita dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta. Fra le carte dei fratelli Oliviero, al tempo delle prime indagini sulla loro complessa attività a Torino, fu sequestrata un'agenda con nomi, numeri telefonici e vari riferimenti. Fra l'altro erano ben leggibili le indicazioni su Filippo Montagnino con accanto scritto 250 milioni «mazzette». Seguirono numerosi interrogatori, compreso quello del dirigente siciliano che fin dal primo momento escluse il pur minimo coinvolgimento della «Fratelli Averna Spa». Montagnino sostenne invece di aver utilizzato quel denaro per necessità familiari. Una versione che non convinse del tutto la polizia tributaria e tanto meno il sostituto procuratore della Repubblica di Caltanissetta Marco Catalano che infine ha chiesto l'arresto del direttore, ordinato ora dal giudice per le indagini preliminari Gilda Lo Forti. [a. r.]