Dedicato a chi sta per lasciarsi abbindolare

Dedicato a chi sta per lasciarsi abbindolare LETTERE AL GIORNALE il lunedi' di o.d.b. Dedicato a chi sta per lasciarsi abbindolare Una miriade di semilliceità Egr. sig. Del Buono, faccio seguito a una mia precedente lettera in cui le segnalavo l'insorgere di una miriade di attività semillecite, ne iché provocatorie nei confronti di una massa di persone giovani e non che, a causa di questa crisi economica, si trovano senza lavoro. Mi riferisco in particolare ad alcuni astuti e intraprendenti personaggi senza scrupoli che organizzano fatiscenti società preposte alla vendita di servizi. Queste, a volte, oltre ad avere del paradossale, rappresentano una vera e propria minaccia per i giovani che vengono subdolamente ingaggiati in sporchi giochi societari mediante promesse di superguadagni e ambite carriere da top manager in quanto valutati «bravi nello svolgimento degli incarichi loro assegnati e nel raggiungimento degli obiettivi prefissati». Mi chiedo se nel nostro beneamato Paese non esista un qualche organo a livello nazionale o regionale, se non addirittura locale, finalizzato a un maggiore controllo su queste tipologie di or- ganizzazioni talvolta dichiarantisi «benefattrici della società». Mi riferisco, a esempio, a organizzazioni presentantisi come «Camere di Commercio Europee» alias enti privatistici che nulla hanno a che vedere con il patrocinio della Cee e nati con fini ben precisi, mirati a guidare il piccolo e medio imprenditore (vulgo: chi può cacciare la lira) nelle sue scelte di adeguamento dei programmi di investimento e ristrutturazione aziendale ai canoni imposti dalle nuove normative europee. «Noi facciamo già tutto per loro, senza che l'imprenditore debba preoccuparsi delle ristrutturazioni da compiere comunque e con tempistiche relativamente brevi», è questa la frase rituale che esce dalla bocca di questi egregi signori che oserei definire meglio «missionari o evangelizzatori di aziende». Queste organizzazioni pensano ad assoldare persone quasi sempre «automunite» per andare in giro a persuadere titolari di aziende o gente comunque di grandi responsabilità nello «scucire denaro», a mettere le aziende nelle loro mani. Un atteggiamento molto ipocrita e molto pericoloso, privo in realtà di ogni fondamento! Lo stile americano Esiste poi l'eletta schiera di persone che, plagiando lo stile di vita americano, hanno seminato in tutta l'Italia attività full o part-time, basate sulla propaganda di prodotti nutrizionali tipo Hor balife. Un'attività da svolgersi anche a domicilio, con promesse ancora una volta di consistenti guadagni. I giovani intrappolati si contano, ahimé, in migliaia. Di controlli non si parla. Basta una spilla appuntata sul petto come sceriffi texani, dove è leggibile una frase molto esplicita: «Vuoi perder peso? Chiedimi come!». Sembra che la nostra società stia ormai per fondare i suoi più importanti valori sul peso della gente affetta da colesterolo (quello cattivo!)... I servizi inventati Esiste poi un'altra eletta schiera, fatta di personaggi rampanti, che, travisando il significato più genuino della parola «servizio», si sono appunto inventati i più impensabili servizi da offrire a clienti con particolari «appetiti». Parlo di servizi tipo «Come redigere un'ana¬ lisi aziendale» in grado di rimettere in sesto le sorti di aziende che fanno acqua, oppure di servizi tipo «Come tracciare una storia monografica dell'azienda» utilizzando un supporto puramente cartaceo (per i meno esigenti) o un supporto informatico (cd-rom), cioè su compact disc, questi ultimi potendo anche essere oggetto di interi trattati enciclopedici aggiornabili, da propinare ad affermati professionisti, quali insigni medici, avvocati di grido, instancabili commercialisti, uomini d'affari e via di questo passo. Occorre porre rimedio Ma non è ancora terminata la lista di «pecore nere» che, pur di sopravvivere, cercano con ogni mezzo di reclutare gente a spasso, spesso servendosi di ambigui annunci pubblicitari su quotidiani e riviste prestigiose con allettanti promesse di immancabili successi. Parlo stavolta di coloro che si definiscono «operatori finanziari». Peccato che la terminologia per indicare grandi obiettivi sia quasi sempre molto vaga e confusa con il rischio da parte di chi svolge queste attività non solo di non vedere il becco di un quattrino ma anche di rimetterci le spese. Occorre porre con urgenza rimedio al proliferare di una simile «gramigna» che sta rovinando molta gente in Europa. Credo che valga la pena di scuotere l'opinione pubblica, informando tutti i lettori su quello che realmente sta succedendo, mettendo in guardia tutti coloro che si accingono a entrare a far parte di queste fantomatiche organizzazioni e risvegliando la coscienza di chi ha la possibilità, se non il dovere, di intervenire prontamente. ing. Roberto Repetto Montalto Dora (Torino) Gentile ingegnere, sono stato costretto a tagliare qua e là la sua lettera, perché, sebbene interessante per il tema trattato, era veramente troppo lunga. Spero di aver trascritto l'essenziale e che il suo messaggio raggiunga chi sta per lasciarsi abbindolare e coinvolgere in un'avventura rischiosa. [o.d.b.] Non l'ho visto, ma... Stim. Sig. Del Buono, non guardo mol- to la televisione, tanto meno quella che vive di spot e di intrattenimento a buon mercato, parlo in part'colare della televisione privata, quella che secondo il Cavalier Berlusconi sarebbe una televisione modello, purtroppo obbligata a fare molta pubblicità. Altrimenti morrebbe. Che ci sarebbe di male? Potremmo rispondergli, ma certamente i nuovi epigoni del mercato e della concorrenzialità a tutti i costi ci rimarcherebbero che siamo rimasti dei totalitari o degli statalisti che non sappiamo vedere e capire il nuovo e, quindi, adattarci a esso. A queste rimostranze penso che sa rebbe perfettamente inutile risponde re, ma in fondo neanche necessario, ir quanto la risposta sull'utilità e sull'inse gnamento che avremo da questi nuovi condizionamenti di massa l'avremo tra qualche anno, quando, cerne gli idoli ieri, anche quelli di oggi crolleranno i_ soli, non senza, però, ahimù, aver fatto le loro vittime innocenti o no. Ma veniamo al punto per cui dicevo che (pur non guardando certa tv e, quindi, non avendo ancora visto lo spot del «Pron to») voglio commentare il fattoEttore Robbione Gaiola (Cuneo) Gentile signor Robbione, mi scu si se qui interrompo la sua fluente prosa, ma sono contrario al metodo per cui si può dire. «Non ho visto questo film, ma non mi piace o mi piace...», «Non ho letto questo libro, ma mi pia ce o non mi piace...». Non è pos sibile discutere così, anche se le cose che mi scrive sono in sé e per sé interessanti e magari giù ste in generale. [o.d.b.]

Persone citate: Berlusconi, Cavalier, Del Buono, Pron, Robbione, Roberto Repetto

Luoghi citati: Europa, Gaiola, Italia, Montalto Dora, Torino