Prodi attacca Cuccia progetta Bazoli pensa al Credit

Prodi attacca, Cuccia progetta, Bazoli pensa al Credit I NOMI E GLI AFFARI Prodi attacca, Cuccia progetta, Bazoli pensa al Credit Il presidente dell'Iri, Romano Prodi, ha sulle spalle un grosso fardello. Così grosso e pericoloso che l'autorevole Economist gli ha dato un consiglio: «Guardati alle spalle». Alle spalle del pr ifessore bolognese, non è un mistero, ci sono macigni pronti a seppellirlo. La forza d'urto delle legioni dei partigiani del passato. Sempre pronti a buttare sassolini nell'ingranaggio delle privatizzazioni. Non ci si dovrà stupire se, forse presto, ci toccherà di assistere a un qualche battibecco tra Prodi e l'amministratore delegato di Stet, Michele Tedeschi, già suo stretto collaboratore. O se vedremo venire a galla divergenze d'opinione tra il presidente Iri e l'amministratore delegato di Fin- Tedesch non parla meccanica, Fabiano Fabiani. I grattacapi sono tanti. C'è l'eterno, spinoso problema dell'Uva, guidata dal sempre sorridente Hayao Nakamura. E ora, improvvisamente, «vola basso» anche Alitalia. Dalla cui plancia di comando, non più tardi dell'aprile scorso, il dinamico amministratore delegato Giovanni Bisignani aveva promesso «un 1993 tutto in salita». Ma i dispiaceri non vengono solo dai ragazzi di casa. C'è un'altra persona, un po' meno giovane, con cui Prodi è in imbarazzo: il presidente anziano di Mediobanca, Enrico Cuccia. Qui non si tratta di conti in rosso, ma di questione più sottile e pericolosa. Una questione di principio, su come privatizzare e quale capitalismo salvaguarda¬ re. L'occasione del contendere è la vendita della Banca Commerciale Italiana. Non è un mistero che Cuccia vorrebbe guidare l'istituto presieduto da Sergio Siglienti verso un'operazione in due tempi, che consenta la formazione (primo tempo) di un nocciolo duro dei suoi privati. Prodi la vede diversamente: per la maggiore delle Bin vuole una public company, ed ha scelto la formula dell'Offerta pubblica di vendita. Che non esclude alcuni azionisti più forti, ma con quote ridotte. Quanto al Credit, c'è già chi lo tiene d'occhio. Alla banca presieduta da Natalino Irti è interessato il presidente di Ambroveneto, Giovanni Bazoli Probabil- Fabiani mente come il potente capofila di un Cuccia gruppo di im- l'architetto prenditori cattolici. Nel quale potrebbe entrare Alberto Falck, che del Credit è già consigliere. Non è strano se Prodi e Cuccia litigano sul capitalismo. Il tema, ormai, è al centro delle passioni. Al punto dall'essere stato scelto da Lodovico, Beppe e Tani Barbiano di Belgiojoso per il tradizionale appuntamento nel castello di Caidate. A Caidate, lo scorso anno, era stato ospite d'onore il Cardinale Carlo Maria Martini, e l'anno prima si erano misurati, faccia a faccia, Nino Martinazzoli il nuovo volto scudocrociato, e il gran sacerdote leghista Gianfranco MigUo. Sabato scorso niente politici. Ma il capo degli imprenditori, Luigi Abete, e Mario Monti, rettore della Bocconi, incubatrice delle nuove leve di comando. A discutere, appunto, di capitalismo. Del resto, sempre sul capitalismo aveva centrato due settimane or sono il suo discorso a Capri il presidente dei Giovani, Aldo Fumagalli. Il quale, nonostante venga da lombi imprenditoriali, ha detto ((basta con le famiglie». Anche chi alla famiglia non rinuncia, cerca strade nuove. Come Guido, Luca e Paolo Balilla. I quali, rimasti da pochi giorni alla guida dell'impero fondato dal padre Pietro, hanno deciso di sperimentare un nuovo tipo di reggenza: a turno, si alterneranno alla presidenza. Sulle ceneri di un gruppo di famiglia andato a quel Monti il rettore paese, guerreggia il nuovo presidente di Montedison Guido Rossi. Anche lui impegnato a traghettare le società dell'arcipelago ravennate fuori dagli scogli sotterranei del fallimento. Slitta, di settimana in settimana, l'accordo con le banche creditrici. Che spingono per cessioni rapide di pezzi buoni della galassia, che, viceversa, il timoniere Rossi, d'intesa con il direttore generale di Mediobanca Vincenzo Maranghi, tenta di mantenere il più possibile intatta. Anche qui, una questione di capitalismo. Giovedì, Rossi ha avuto un lungo colloquio col sostituto procuratore Francesco Greco. A proposito di molte cose, e di Fondiaria. Ai piccoli azionisti di Gaie, tra cui i francesi di Groupama, non è andata giù l'operazione di ricapit. lizzazione e, sul tavolo di Greco, ci sono i loro Cahier de doleance. Un bel grattacapo per il giudice Greco: come conciliare la tutela delle minoranze con l'esigenza di non mettere a repentaglio il salvataggio del gruppo Ferruzzi? Intanto, Ifil lancia un'Opa sul 33% di Rinascente, e l'amministratore delegato Gabriele Galateri dichiara che la società vuole «partecipare a processi di riorganizzazione e aggregazione del settore». E' forse il preludio ad un accordo con gli industriali di Centromarca, che sono in corsa per acquistare la Sme? Valeria Barilla Sacchi il presidente Tedesch non parla Fabiani il potente Cuccia l'architetto Monti il rettore Bazoli il cattolico Barilla il presidente

Luoghi citati: Barbiano, Caidate, Capri