Battaglia nelle vie di Mogadiscio

Abbattuti due elicotteri Usa, 5 marines uccisi. Strage nella zona del mercato Abbattuti due elicotteri Usa, 5 marines uccisi. Strage nella zona del mercato Battaglia nelle vie di Mogadiscio Ufficiale italiano ferito a una gamba da una fucilata Colpi di artiglieria contro l'hotel dei giornalisti MOGADISCIO. Un'altra giornata di battaglia, ieri, a Mogadiscio. Due elicotteri americani «Black Hawk» sono stati abbattuti e cinque soldati sono morti. Un'altra ventina di americani sono rimasti feriti durante un'operazione condotta dei «rangers» contro le forze fedeli al generale Mohamed Farrah Aidid, nel mercato di Bakhara: 20 somali ritenuti vicini al «signore della guerra» sono stati arrestati, mentre alcuni testimoni hanno parlato di decine di cadaveri somali per le strade. Un terzo elicottero, belga, è stato colpito a Chisimaio. I tre militari a bordo hanno riportato ferite leggere. La giornata si era aperta con l'esplosione di una mina telecomandata vicino all'ingresso del porto, al passaggio di un fuoristrada «Humvee». Uno degli occupanti - che il portavoce dell'«Unosom» ha definito «un interprete somalo che indossava una divisa americana» - è morto, mentre i tre marines che erano a a bordo sono rimasti feriti. «Si è trattato sicuramente di un attentato organizzato dai miliziani di Aidid», ha dichiarato il maggiore David Stockwell. Sembra che l'operazione scattata ieri pomeriggio nell'area più difficile della città avesse per obiettivo l'individuazione di sedi di miliziani ed eventualmente l'arresto di loro esponenti, nonché di figure rappresentative dell'Alleanza nazionale somala, la formazione di Aidid. Sembra tuttavia improbabile che si sia trattato di un tentativo di cattura del «signore della guerra», del quale, comunque, era stata segnalata la presenza proprio nel dedalo di viuzze del mercato. Qualche segnalazione parlava anche di Aidid travestito da donna. La violenza si è allargata anche al resto di Mogadiscio. L'inviata della «Agence France Presse» Marie Joannidis e il reporter del quotidiano canadese «Toronto Star» Paul Watson hanno reso noto che un paio di colpi d'artiglieria hanno colpito il tetto dell'albergo «Al Sahafi» dal quale stavano osservando la zona degli scontri: uno dei loro collaboratori somali è rimasto ferito da una scheggia. Poco prima, nel porto nuovo di Mogadiscio, un colpo di fucile aveva leggermente ferito un italiano, il maresciallo capo Giuseppe Sabia, del genio paracadutisti guastatori, comandante del «Reloco», mentre assisteva allo scarico di merci da una nave. Il sottufficiale è stato ricoverato nell'ospedale svedese. Ad Addis Abeba, intanto, l'inviato speciale delle Nazioni Unite Jonathan Howe ha annunciato che il mese prossimo si terrà nella capitale etiopica una seconda conferenza internazionale sulla ricostruzione della Somalia. Alla conferenza parteciperanno gli ambasciatori di tutti e 28 i Paesi che hanno inviato le proprie truppe, i rappresentanti dei Paesi che forniscono aiuti umanitari, le agenzie dell'Onu, le organizzazioni non governative e i leaders somali. Al centro del confronto sarà un piano elaborato dagli esperti della Banca Mon-, diale. Howe, che ha incontrato il presidente etiopico Meles Zenawi, ha nuovamente respinto le accuse contro la missione dei Caschi Blu, ribadendo che in. Somalia si sta cercando di «ri-, portare in vita uno Stato» e che. si stanno facendo «notevoli progressi verso il raggiungi-, mento dell'obiettivo». A questo proposito, l'inviato delle Nazioni Unite ha sottolineato che in gennaio si insedierà un Consiglio nazionale di transizione e che nel 1995 si terranno libere elezioni. [e. st.] mm -fi Elicotteri Usa sorvolano a bassa quota la zona dei combattimenti a Mogadiscio

Luoghi citati: Addis Abeba, Mogadiscio, Somalia