Ore 15, assalto al Cibali

Ore 15, assalto al Cibali LA SERIE C NEL CAOS Ore 15, assalto al Cibali «Vedremo una gara fantasma» CATANIA. Alle 6 e mezzo della sera ogni speranza di vedere per questo pomeriggio Catania e Giarre al Cibali sfuma inesorabilmente. Il «Super 80» per Napoli si alza dalla pista di Fontanarossa con a bordo il Giarre al completo. Fino all'ultimo Angelo Massimino e i tifosi rossazzurri hanno sperato che la squadra cugina restasse in Sicilia. Ma il presidente gialloblù, Giuseppe Musumeci, ha deciso diversamente, seppure a malincuore: «Finisce che diventiamo noi ie vittime di tutta questa faccenda», ha detto, cosciente di essere al centro della contesa, in ima posizione spiacevole. Ma l'ultimo fax arrivato da Firenze nella sede del Giarre, mi'ora prima del volo, era a firma del presidente della Lega di serie C Abete (ordinava alla squadra di recarsi ad Avellino). E così è stato. Per im po' si è anche sparsa voce che i gialloblù avessero lasciato a Catania la seconda squadra, una «ruota di scorta». Smentito. Mentre il pullman della società, scortato dai carabinieri, faceva il suo ingresso nello scalo catanese, in via Etnea centinaia di tifosi scendevano in corteo verso Palazzo degli Elefanti, la sede del Comune. I tifosi, che urlavano slogan contro la Federcalcio, ma anche contro la giunta, oggi pomeriggio andranno lo stesso al Cibali. Non sanno cosa vedranno, ma saranno ugualmente lì a sostenere la loro squadra «fantasma». Massimino ha offerto a tutti l'ingresso gratuito. E si temono disordini: Massimino dice che «al Cibali ci saranno almeno 40 mila tifosi», e questo gli basta. Ieri mattina, accompagnato da uno dei suoi legali, ha consegnato al Tar un documento in cui denuncia di nuovo la Federcalcio, «che ha escluso la nostra società, nonostante l'ordinanza». All'uscita degli uffici se l'è presa con Matarrese: «Ha fatto il suo tempo - ha detto perentorio Massimino - è ora che vada via». In città tensione e smarrimento. Ma comunque vada a finire questa storia, il presidente rossazzurro si è preso una bella rivincita sul mondo del calcio. E dal canto suo preferisce restare cauto. Da Matarrese, in estate, aveva ricevuto assicurazioni che, comunque, Catania non sarebbe rimasta senza calcio. Ma così non è stato: «E' una vicenda delicatissima - dice ora - preferiamo aspettare il pronunciamento di un'autorità certa». Bianco teme che la vicenda «possa essere strumentalizzata in città da alcune forze politiche per attaccare l'amministrazione» ed esorta ad occuparsi dei veri problemi di Catania, a partire dalla mafia. [f. al.] forse anche su quella parte della città che non lo vuole più. Ieri mattina 32 consiglieri su 60 si sono dati appuntamento al municipio per una riunione informale del Consiglio comunale. E' stato votato un documento: solidarietà a Massimino, condanna per la Federcalcio; e bacchettate al Comune: «Nel silenzio ha consentito che si consumasse nei confronti della città - scrivono i consiglieri - un processo di mortificazione della dignità, non solo degli sportivi ma di tutti i catanesfi». Il sindaco Bianco, assente,

Persone citate: Angelo Massimino, Giuseppe Musumeci, Matarrese