Mani pulite offensiva d'autunno
I Quindici «eccellenti» nella rete: tra loro l'ex direttore dell'Eni, Grotti Mani pulite, offensiva d'autunno Anche Ravenna in manette MILANO. Ferrovie, duty-free, Eni-Sai, ma anche aiuti alle industrie siderurgiche. E' a 360 gradi l'offensiva d'autunno dei giudici di Mani pulite: 21 mandati di cattura, 20 persone coinvolte, 15 già arrestate, 3 ricercate, due a San Vittore da tempo, uno sfracello. «E con questi credo che Mani pulite sia arrivata a quota 500 arresti, ma il conto esatto non lo sa più nessuno», commenta un magistrato del pool Mani pulite. Sì, è sterminato l'elenco degli ordini di custodia cautelare. Una lunga lista e un solo «grande pentito»: Aldo Molino, broker, latitante per quattro mesi, 102 pagine di confessioni, valanga di manette e da ieri sera arresti domiciliari. Manette d'acciaio. Spara alto Aldo Molino. E per le sue rivelazioni sugli aiuti straordinari alle aziende per il fermo della produzione d'acciaio finiscono a San Vittore Daniele Kraus, direttore generale dell'Assider, fino all'inizio di quest'anno stesso incarico all'Assolombarda, e Vittorio Barattieri, ex direttore generale del ministero dell'Industria. Dice Molino: «Si sapeva che Barattieri sceglieva solo quelle pratiche che gli venivano segnalate da esponenti politici». Stesso ruolo per Daniele Kraus, pure lui nel comitato interministeriale che decideva sugli aiuti. A beneficiare fu il pli, attraverso Francesco De Lorenzo. L'ex ministro prende l'ennesimo avviso in busta gialla e commen- ta: «Presentai a Molino, disinteressatamente, alcuni funzionari del ministero dell'Industria per avere legittime informazioni. Non ho mai saputo il seguito di quegli incontri». Duty-free. Altri tre arresti sono per il piano di riammodernamento delle Ferrovie dello Stato. Vanno a San Vittore Giovanni Coletti, ex direttore generale Fs (200/300 milioni), Biagio Minafra, de, ex responsabile compartimento Fs di Milano (100 milio¬ ni) e Patrizio Ziliotti, amministratore delegato della società Dufrital. Aldo Molino fa mettere a verbale: «Durante una vacanza a Parigi con Coletti lui mi disse: "Ora che siamo fuori dalle Alpi possiamo parlarci più tranquillamente e devo dire che apprezzo la tua iniziativa di ammodernamento, sempre che ci sia un ritorno in tennini di danaro nei miei confronti"». Il piano passa, l'incasso pure, con le ricadute per gli altri arrestati. Ziliotti, invece, finisce in carcere per aver gestito l'operazione attraverso la sua società, ed aver pagato una tangente di 100 milioni finita a Biagio Minafra. Eni-Sai. I nuovi mandati di cattura in carcere per Sergio Cusani, il braccio destro di Gardini fi¬ nito a San Vittore per Enimont, e per Enrico Ferranti, ex direttore finanziario Eni, più il nuovo arresto dell'ex direttore generale dell'Eni Alberto Grotti, fanno invece riferimento al rapporto fra l'Eni e la Sai. Un accordo venne stipulato tra le due società per il piano di assicurazione dell'ente petrolifero. Serviva per creare un fondo per le tangenti ai politici, sostengono i giudici. E via con gli arresti. Sempre per la vicenda assicurazioni vanno in carcere l'ex vicepresidente della Padana Assicurazioni Roberto Araldi (già arrestato una volta, ndr), e due manager della stessa società, Ferdinando Francesco Belli e Marcello Di Giovanni. Assicurazioni ferroviarie. E' il filone più corposo della valanga di arresti autunnali a Tangentopoli. Entrano a San Vittore: Ruggero Ravenna, ex dirigente nazionale Uil, ex amministratore Fs; Guido Mazzuolo, docente di Ingegneria a Napoli; Francesco Baffigi, pli, ex consigliere Fs; Antonio Caldoro, ex parlamentare socialista che si è costituito in serata. Ricercati per la stessa vicenda relativa ad alcune operazioni di brokeraggio l'ex sindaco di Salerno Gaspare Russo e Vittorio Brilli, titolare dell'Assibroker legata all'Unipol ed ex collaboratore di Renato Pollini, cassiere nazionale del pds. Latitante da tempo il socialista Gianfranco Troielli, inseguito da un mandato di cattura per altre tangenti Fs. Attraverso alcune operazioni di brokeraggio, ha raccontato Molino ai giudici, tangenti per 4 miliardi finirono alla de, al psi e al pli. Adesso la raffica di arresti. Cherubini fa il bis. Entra a San Vittore con due mandati di cattura sulle spalle in un colpo solo Giovanni Cherubini, ex top manager della Olivetti. Si affrettano a dire i suoi legali: «L'Olivetti non c'entra, il provvedimento si riferisce ad attività private dello stesso Cherubini». L'ex manager di De Benedetti va in carcere, insieme ad Alberto Cicinelli, vicedirettore generale Inail per un progetto di riqualificazione professionale. A Cicinelli vanno 30 milioni a Cherubini 25, versati su un conto aperto in una banca svizzera. Fabio Potetti In carcere Kraus (Assolombarda) e Barattieri (Industria) I !^ A sin. Ruggero Ravenna. A ds. Duilio Poggiolini. Sotto, Barbara Pollastrini
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