Anche «gonzo» è inglese di Mario Ciriello

Il nuovo dizionario Oxford Il nuovo dizionario Oxford Anche «gonzo» è inglese fi LONDRA I OSTA 60 sterline, quasi I 145 mila lire, una som1 i ma non certo modesta, Sò} ma sarà un best seller, non vi sono dubbi. Non solo perché nel mondo anglosassone sono best seller quasi tutti i vocabolari, ma perché questo è il rampollo di una casata ricca di gloria e di prestigio, l'antica famiglia dell'OxfordEnglish Dictionary, E' uscita, vera e propria strenna autunnale la seconda edizione dello Shorter Oxford English Dictionary, frutto di 13 anni di lavoro e di un investimento pari a 7 miliardi e più di lire. Contiene mezzo milione di voci, delle quali 4 mila almeno sono «nuove», gemme recenti di questa fecondissima lingua ormai planetaria. Perché Sborter, «più breve»? 11 primo Shorter Oxford English Dictionary fu pubblicato 60 anni fa, nel 1933, e fu così battezzato perché «più breve» del monumentale Oxford English Dictionary in 20 volumi, uscito nel 1928, dopo ben 71 anni di preparativi, dispute, studi. Alla compilazione del secondo Soed (la sigla di Shorter Oxford English Dictionary) hanno partecipato 20 lessicografi, con l'ausilio delle ultime tecnologie, più numerosi ricercatori e consulenti. Alan Hughes, uno dei due direttori della Oxford University Press, editrice dell'opera, ha detto: «Tale è la voracità con cui l'inglese ingoia nuove parole che si ha sempre il timore di fare un lavoro incompleto». Pungolati da quest'ansia, nel desiderio di essere il più aggiornati possibile, i lessicografi hanno incluso le novità degli Anni 80 nonché quelle di questi primi Anni 90. Ecco perché troviamo nel Soed non soltanto il neologismo americano dweeb («una persona noiosamente convenzionale o meschina»), ma anche Majorism, la filosofia politica con cui è governata adesso la Gran Bretagna. Filosofia vaga e vacillante e che, pertanto, il Soed descrive con saggia circospezione: «Gli indirizzi politici e economici del politico conservatore britannico John Major (nato nel 1943), divenuto primo ministro nel 1990». Una definizione «troppo evasiva», protesta ironicamente il Guardian, che riconosce però l'impossibilità di dare un'immagine più precisa di questo -ismo gelatinoso, sfuggente. Terse, invece, altre descrizioni, come quella, non facile, delle chattering classes, letteralmente le classi ciarliere. E' un termine «derogatorio», anti-intellettuale, per canzonare «coloro che, preparati e eloquenti, sono inclini a pronunciare opinioni, usualmente liberali, sulla società e la cultura». C'è una pioggia di freschi insulti inglesi e americani, da divvy (un idiota) a scuzz (un farabutto) da ocker (un rozzo australiano) a gonzo (un pazzo) (in America c'è il gonzo journalism, che è quello gasato da troppo protagonismo, da troppo sensazionalismo, da troppa retorica). C'è pure una sorella di squidgy, di strizzoliniana memoria. E' squodgy, una squidgy ancora più morbida, pastosa e grondante. Come il grande Oxford Dictionary, anche il «più breve» indica la data di nascita delle parole. Per gli studiosi è questa forse la novità più eccitante, anche perché l'equipe della Oxford University Press ha scoperto che molte voci entrarono nella lingua inglese assai prima del pensato. La stampa già offre qualche indiscrezione. Latrine (latrina), Arab (Arabo), nonché il bello Womanless, l'essere senza donna, venuto al mondo nel 1400, dunque, prima ancora di Enrico Vili, non nel 1800, sotto il regno di Vittoria. Mario Ciriello

Persone citate: Alan Hughes, Arab, Arabo, John Major, Shorter

Luoghi citati: America, Gran Bretagna, Londra, Oxford