Andreatta all'Onui mediare subito»

Andreatta all'Orni mediare subite» Andreatta all'Orni mediare subite» La segretaria, spia Ddr lando con i giornalisti prima del suo intervento, Andreatta ha ammesso che anche da parte italiana sono stati commessi «errori» e «facilonerie organizzative», ma ha sostenuto che la posizione dell'Italia è ormai stata capita da tutti e che le critiche nei suoi confronti sono ormai largamente rientrate. D'altra parte, riguardo alla filosofia dell'operazione Onu in Somalia, molte cose stanno cambiando. Gli Stati Uniti hanno rilanciato l'iniziativa politica per correggere l'impressione che l'Unosom II sia esclusivamente un'operazione militare e Bill Clinton ha lanciato l'idea di una «conferenza di riconciliazione nazionale». Gli americani hanno deciso di abbandonare gli sforzi per la cattura di Mohammed Farai Aidid come obiettivo principale e lo stesso Segretario Generale dell'Orni, che fino a ieri aveva sostenuto la necessità di onorare il mandato di arresto del «signore della guerra» da parte della comunità internazionale, sta modificando posizione. Una soluzione verrebbe adesso intravista nella semplice consegna di Aidid a uno dei due Paesi, Eri¬ trea o Etiopia, che si sono offerti di ospitarlo. Inoltre, comprendendo che la presenza politica dell'Onu in Somalia va rilanciata, Boutros Boutros-Ghali si recherà in visita a Mogadiscio a metà ottobre. Per evitare che in futuro si ricreino le condizioni che hanno determinato le polemiche passate, Andreatta, nel suo intervento, ha anche proposto che nelle prossime missioni di pace si realizzi «un adeguato coinvolgimento sul piano decisionale dei Paesi che prestano il proprio contributo diretto alle operazioni». Si è capito che come alto mediatore per la Somalia il ministro degli Esteri italiano vorrebbe fosse nominata una personalità di spicco del mondo politico africano. Andreatta ha anche proposto, per quanto riguarda il Consiglio di Sicurezza, che alle categorie di Paesi membri permanenti con diritto di veto e Paesi membri non permanenti se ne aggiunga una terza, quella di Paesi semi-permanenti, che parteciperebbero a due a due e a rotazione alle sedute. BERLINO. Una segretaria della Cancelleria di Bonn è stata arrestata con l'accusa di spionaggio in favore della ex Ddr. Secondo ambienti della sicurezza, il caso «non è di grande rilevanza» in quanto alla donna era precluso l'accesso a documenti segreti del Cancelliere Helmut Kohl. La donna è accusata di aver fatto la spia per anni per conto della famigerata Stasi. Assieme alla segretaria, 40 anni, è stato arrestato anche il marito, sospettato di essere un ex ufficiale di grado superiore dello Mfs, il disciolto ministero per la sicurezza dello Stato della Ddr che controllava servizi segreti e la Stasi. La donna, aggiungono le fonti, era già sospettata di aver lavorato per la Stasi e quindi le era stato interdetto l'accesso a documenti importanti. Assunta alla Cancelleria nel gennaio 1981, l'impiegata aveva lavorato anche nella sezione di politica economica e in quella informatica. [Ansa] - «per cortesia, non assegnatemi cariche onorarie, desidero servire il pcf come militante» - e con lui il centralismo democratico, ma la successione appare nebulosa. Due candidati virtuali, Alain Bocquet e Francis Wurtz, ma nessuna linea. O meglio: le tesi precongressuali annunciano «un pc di nuovo tipo» senza indicare le forme. Nessuna corrente, in ogni caso, dovrebbe sostituire i principi unanimistici attuali. I contestatori vorrebbero democratizzare (la ritengono «semimonarchica») l'elezione del leader. Ma dai fedelissimi arriva un no secco. Il percorso sarà lungo. Paolo Passarmi 1600 cc. Bella come prima, più potente di prima. 101 CV. Più cavalli, più brillante, più scattante. Sicura come sempre. Ancora più attraente. E di scena Verde 1678 53049. Servizio Mobilita: gratuito, 24 ore su 24, su tutto il territorio nazionale. Numero Verde 1678 27088. Le disavventure in casa socialista non rilanciano per ora nei sondaggi la falce e il martello. E l'era Balladur, felpata, diplomatica, paladina della concertazione sociale sembrerebbe condannare all'angolo il muscoloso antagonismo pcf. Battersi contro Maastricht, innestare con il rifiuto del preaccordo Gatt velleità protezionistiche sul vecchio ceppo anti-Usa non funziona. Troppa concorrenza, a partire da Le Pen. Ma se l'obiettivo reale - come pare talora - è sopravvivere, anche gli espedienti fanno comodo. Georges Marchais arriva dal In tutto. Anche nel prezzo. Per capire il suo valore c'è un solo modo: provarla. o la nuova Audi 80 1600 cc.