S'arrende Georges il rosso
«Pure Roma ha sbagliato». Ghali a Mogadiscio «Pure Roma ha sbagliato». Ghali a Mogadiscio In 21 anni ha più che dimezzato i voti, ma la Francia lo ammira S'arrende Georges il rosso Marchais lascia la guida del pcf WASHINGTON Lo dice la norma: più un'auto vale, più è costosa. Ma abbiamo fatto uno strappo. Nuova Audi 80 1600 ce. Finanziamenti Fingerma: Numero PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Non desidero continuare a essere il primo dirigente del pcf», scrive Georges Marchais dall'ospedale in cui lo trattiene un banale decorso post-operatorio. «Ho gli anni che ho» aggiunge: 73, troppi. Nel ricevere la lettera, mercoledì, il CC si è commosso. La Francia pure, in qualche misura: il collerico, gaffeur, proletario Marchais aveva più ammiratori che votanti. Lui e il suo villino in banlieue, la paga da operaio («per fortuna mia moglie lavora, se no che metteremmo in pentola?», la passione per il football e i western. Eppure sarà impietoso dirlo oggi, ma di quei 73 ventuno li ha trascorsi a far ruzzolare il suo partito dal 21,34% (1972, meglio che il ps mitterandiano) verso l'esiguo 9,18 nelle scorse legislative. Una irresistibile discesa agli inferi, malgrado le contorsioni ideologiche del segretario che tenne a battesimo con Berlinguer e Carrillo l'eurocomunismo ma poi lodò l'invasione dell'Afghanistan e oggi ancora si vuole «comunista rivoluzionario» escludendo «altri nomi» per il vecchio pcf. Uomo di parecchie stagioni (da quella, oscura, che lo vide lavorare per l'industria bellica hitleriana), molteplici obbedienze, rare fedeltà, aveva ormai nel canovaccio politico francese il ruolo del vecchio coniuge brontolone, testardo e cornuto. Le nozze con Francois Mitterrand, la mitica unione a sinistra cui s'ispirarono altre forze europee negli Anni 70, doveva rivelarsi per Marchais un tranello. Tra un flirt e l'altro per il capitalismo, l'inquilino dell'Eliseo lo manovrò con abilità machiavellica fino a stritolare il pcf nell'impasse tra utopia e quotidiano compromesso. La Francia ammirò Mitterrand, ma nel cuore fu solidale con Marchais, il provinciale tradito che era sì maliziosetto ma in realtà assai più naif del suo cardinalizio partner. Ora il pcf volta pagina. Ardua impresa. In gennaio il XXVIII Congresso pensionerà Marchais jSJjigS Un blindato f& dei caschi blu americani presidia una strada dì Mogadiscio at ant 5 ad ur po to di blcci Georges Marchais è stato segretario del partito comunista francese per 21 anni Ha portato il pcf al governo con il ps ma la grande alleanza si è rivelata un tranello di Mitterrand % [FOrO PILONE] KOHL Calvados, una Normandia povera e arretrata stile Zola. Famiglia operaia, padre ateo. Vorrebbero fargli fare il maestro, sceglie la fabbrica. Nel giugno '40, la disfatta lo coglie nell'industria aeronautica. Un tecnico prezioso. I tedeschi lo indurranno a trasferirsi da loro, in Baviera. Dove costruisce i Messerschmitt di Goering. Deportato o lavoratore volontario? L'enigm. -ìon conosce soluzione. Fu Roger Garaudy, nel 1970, fresco di espulsione dal pcf, a sollevarlo. Da allora scoop e smentite si moltiplicano. Ma l'imbarazzo di Marchais nella vicenda rimane indubbio. L'esordio politico avviene nel 1947, con la tessera. Bravo organizzatore, le scuole quadri ne fanno presto un funzionario inappuntabile. E inizia il cursus honorum. Il pcf è piramidale: tuttora, 4 segretari appena dal '20. Maurice Thorez (la cui vedova odia Marchais) guida la classifica: 33 anni. Facendo lo slalom attraverso la parziale destalinizzazione, le purghe interne, gli odi clandestini, il nostro uomo raggiunge la sua poltrona nel '72. Un quinquennio dopo il rendez-vous in Spagna con i dirigenti pei e pce inaugura l'effimera fase eurocomunista. Marchais scorda i pellegrinaggi a Mosca e ne diviene il corifeo. Ma l'I 1 gennaio 1980, in diretta tv dall'Urss giustificherà con estrema malaccortezza l'interventismo sovietico: «Breznev mi assicura che sono misure difensive...» Sul piano interno, al pcf riesce il miracolo: entrare con alcuni ministri nel governo «rosa». Ma i rovesci elettorali lo castigano. Esce dal governo annunciando alla moglie, in Corsica per le ferie: «Libane, fa' le valigie». Ma la ritrovata opposizione non paga. Marchais domina le tavole rotonde, oltraggia gli intervistatori, l'audience non raggruma più consensi. Il suo vantare la «diversità» pcf ha qualcosa di patetico, gli slanci anti-Eltsin e pro-Castro anche. Adesso la pensione. Era ora. (2) Anche nelle Motorizzazioni: 2.0 90 CV 2.0 E 115 CV 2.0 16V 140 CV 2.2 S2 quattro" 230 CV 2.8 V6 quattro* 174 CV 1.9 TDI 90 CV. Airbag (a normativa USA) per Enrico Benedetto conducente e passeggero a richiesta. Carrozzeria interamente zincata e garantita 10 A1l'avangus,iJ dalla tecnica
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