Il dopo-alluvione costa mille miliardi

La Regione presenta a Roma i «conti» del disastro in Canavese, Ossola e Alessandrino La Regione presenta a Roma i «conti» del disastro in Canavese, Ossola e Alessandrino Il dopo-alluvione costa mille miliardi Molti acquedotti ancora a rischio Mille miliardi: è questa la stima di larga massima dei danni provocati dal nubifragio e comunicata ieri dalla Regione al Governo impegnato a preparare una legge speciale per la ricostruzione. «Ho parlato ora con i sottosegretari Maccanico e Fàggio» ha detto, poco dopo le 13, il presidente della giunta Brizio al consiglio regionale. «Anche la competente commissione della Camera - ha aggiunto Brizio - ha fatto su x la nostra proposta di proclamare lo stato di calamità naturale». Venerdì, per fare il punto della situazione, arriverà a Torino il ministro dei Lavori pubblici, Merloni. L'emergenza non è ancora terminata come conferma il responsabile del settore geologico della Regione, dottor Coccolo: «In provincia di Torino riteniamo di poter ripristinare i collegamenti con Groscavallo, in Val di Lanzo, venerdì o sabato. Per Ribordone, nell'omonima Valle, occorreranno una decina di giorni, mentre per Ronco e Valprato, in Val Soana, è ancora impossibile fare previsioni». L'acqua potabile è sempre vietata per i 50 mila abitanti di Ivrea e dei Comuni di Banchette, Salerano, Samone e Pavone. L'approvvigionamento è assicurato da autobotti dei vigili del fuoco. In altri undici Comuni dell'Eporediese (Caravino, Carema, Cossano, Maglione, Parella, Quassolo, Settimo Rottaro, Settimo Vittone, Tavagnasco, Vestignè e Vistrorio) biso- gna far bollire l'acqua prima di utilizzarla. Il consiglio regionale ha dedicato l'intera seduta di ieri ai disastri dell'alluvione. E sono prevalse le polemiche. Gli unici apprezzamenti sono andati alla minuziosa e tempestiva relazione dell'assessore alla Difesa del suolo e delle risorse idriche, Marcello Garino, psi, secondo il quale «una stima precisa dei danni è oggi impossibile. Per i nostri tecnici, comunque, sono almeno il quadruplo dell'alluvione dell'Ossola quando ci furono disastri per oltre 100 miliardi. Ma sono miliardi del '78». «Nessuna catastrofe, tranne i terremoti, è imprevedibile - ha attaccato la verde Segre - men che meno i guasti che riguardano la gestione del territorio: investire nell'ambiente e nella tutela del territorio permette risparmi futuri enormi». «Per prevenire bisogna programmare - hanno detto i pidiessini Rivalta, Bresso e Bortolin - ma è dall'85 che la Regione ci ha rinunciato». «Perché tanti ritardi nei soccorsi?» si sono lamentati Tapparo, socialista indipendente, e Chiezzi di Rifondazione secondo il quale «invece di promettere 100 miliardi per la metropolitana di Torino, meglio farebbe Brizio a spendere quei soldi per riparare i danni dell'alluvione». Velenose le parole di Rivalta: «Che ci facevano gli onorevoli Botta e Morgando nella riunione di ieri in Prefettura? Forse che la Regione ha rinunciato a far sentire direttamente la sua voce con il Governo e ha bisogno di proconsoli?». «Speriamo che non si ripeta la sequenza malgoverno, disastro, malgoverno della ricostruzione, come in Irpinia o nel Belice» gli ha fatto eco Chiezzi. «La Regione ha partecipato solo a riunioni istituzionali hanno replicato Brizio e i consiglieri Peano, de, e Rossa, psi - e tutto ciò che si poteva fare è stato fatto. Ma le difficoltà so¬ no state enormi. Alla riunione con i sindaci in Prefettura abbiamo avuto parole di apprezzamento per l'operato della Regione, compreso il primo stanziamento di 5 miliardi che erano tutti soldi che avevamo in cassa». «E' comunque ora di finirla con la mistica della montagna evocando i "bei tempi" quando i contadini tenevano pulito il sottobosco e curavano i torrenti - ha detto il liberale Marchini - per fortuna dei contadini quei tempi o sono finiti o stanno finendo. La Regione deve attrezzarsi per governare questa trasformazione». Beppe Minello Il ponte sull'Orco a Rivarolo (a fianco) crollato venerdì: da tempo il Comune aveva segnalato le condÌ2ioni critiche della spalletta che ha ceduto. Sopra il tratto franato sulla linea Torino-Milano: la circolazione dei treni, riprenderà, sia pure con limitazioni di velocità, da lunedì prossimo