Zoff Bulgaria come ricostituente

La Lazio va in campo a Plovdiv anche per scacciare gii incubi del campionato La Lazio va in campo a Plovdiv anche per scacciare gii incubi del campionato Zoff/ Bulgaria come ricostituente Ma Cravero è ottimista: ci basterà il coraggio SnaalScco PLOVDIV DAL NOSTRO INVIATO Plodiv, un esame? «Sì, di volontà, di professionalità»: Zoff guarda a Cagliari con distacco, le streghe possono tornare sulla sua panchina solo nell'improbabile caso di una disfatta, qui in Bulgaria. Anche l'esperto Cravero non nasconde l'ottimismo: «Senza Signori, Gascoigne, Doli e Fuser siamo una squadra normale. Ma il Plovdiv non è certo una grande. Basteranno concentrazione e coraggio». In campionato 5 punti in 6 partite, tre gol fatti e sei subiti. Una tristezza, se continua così i cento miliardi investiti da Cragnotti se ne vanno davvero in fumo. La società laziale sta in¬ cassando delusioni con stile d'altri tempi. La Lazio perde? Pazienza, vincerà quando torneranno in campo gli infortunati. Cioè dopo la sosta della Nazionale. Quando, se sarà andata male a Milano, il distacco dalle zone alte potrebbe toccare i sei punti. Insomma una terribile rincorsa all'Uefa. Per fortuna arriva il Plovdiv che, malgrado le dichiarazioni ottimistiche dei bulgari, dovrebbe fare la parte della vittima. L'allenatore Vuzov parte con una formazione d'attacco, due punte, con Sadakov, il fantasista, appena dietro. L'ammassata di centrocampisti presentata all'Olimpico è solo un ricordo. Di buon auspicio, dice Vuzov, il 3-0 appena rifilato allo Spartak. Ma in casa biancazzurra queste frasi non sembrano fare grande effetto. Anzi, malgrado gli avvertimenti di Zoff, l'impressione è che i bulgari siano addirittura sottovalutati dai laziali. «In questi anni mi sono allenato a perdere», cerca la battuta Zoff a chi gli chiede cosa si prova dopo tante vittorie da atleta. L'allenatore laziale sembra sereno, anche se la squadra è decimata. «Il risultato dell'andata dice Zoff - è buono, rotondo. Ma attenzione, nel calcio ci sta tutto. Siamo in un momento delicato, mi aspetto la reazione della squadra». La sua panchina è in pericolo? La domanda aleggia inespressa e l'allenatore gioca d'anticipo: «Cragnotti ha ribadi¬ to la sua fiducia in me, in tutti. Ha visto la partita di Cagliari in tv, quindi...». Di occasioni da gol la Lazio ne crea tante, il pallone però non finisce quasi mai in rete. Un prò ■ blema che dovranno risolvere Signori e Boksic. Sì la perla del Marsiglia, dice il tam-tam del Maestrelli, ha già le valigie pronte. Cragnotti farà un piccolo sacrificio in più, pagherà un conguaglio per avere l'attaccante subito a novembre. Zoff intanto oggi schiera solo una punta, Casiraghi. Saurini si rassegni, non è il suo momento. «Quasi tutti giocano con una punta - dice l'allenatore - noi ci siamo costretti dalle assenze». Sulla formazione resta l'incertezza Marcolin-Bergodi (o Ne¬ gro), un centrocampista o un terzino. Favorito Marcolin, sarà bene contenere a centrocampo l'assalto dei bulgari. E se arrivasse subito un gol della Lazio? Zoff si permette un piccolo sorriso: «Magari, sarebbe molto importante». E se invece andasse male? Se la Lazio uscisse dall'Uefa? Possibilità remota, ma questa di oggi è, come dice Cravero, squadra normale. Potrebbe succedere. Allora davvero l'ira di Cragnotti si scatenerebbe. Per tutti, giocatori e dirigenti. L'immagine in Europa è un pallino del presidente. Senza pensare poi agli incassi che salterebbero. Ma no, questo è solo fantahorror. Piero Serantoni