Maleducati marziani fuori dai cinema di Giorgio Calcagno

Arriva nelle sale uno spot di Bozzetto contro chi disturba la proiezione dei film Arriva nelle sale uno spot di Bozzetto contro chi disturba la proiezione dei film Maleducati marziani, fuori dai cinema «I single possono adottare bambini» Dalila Di Lazzaro: adesso la mia vita ricomincia MALEDUCATI di tutti i cinema, unitevi. E, se potete, fateci il favore di andarvene, lasciandoci vedere il film. Siamo rimasti così pochi, a frequentare le sale, che non avete più il diritto di rompere. Vi siete mai guardati nello specchio? Vi costringerà a farlo, da ora in avanti, Bruno Bozzetto, con il suo spot su Floppy, che vi dovrete vedere senza scampo in tutti gli intervalli. Floppy non è un qualunque signor Rossi, che possiate tranquillamente ignorare. Floppy è un marziano, il superman dei rompiscatole, il modello insuperabile di tutti voi. Parla ininterrottamente 30929 2000000000008 con ì vicini, mangia popeorn per far sentire la sua presenza nella scena chiave del giallo, se può entra a film iniziato, cercando il posto centrale della fila per far alzare più gente possibile. Insomma, il vostro maestro. Quanti sono i marziani che infestano le nostre sale? Devono essere molti se Berlusconi ha dovuto commissionare un simile spot per proiettarlo nella catena dei suoi quaranta cinema. Ognuno di noi se ne è trovato almeno uno accanto, proprio per i film da seguire con più raccoglimento. Floppy vi è alle spalle quando danno Tarkowski, davanti per i Fratelli Taviani, vi ha tampinato fin dall'ingresso per sedersi nella stessa fila se volete godervi Woody Alien. I Floppy più pericolosi sono quelli a coppie, dove lui sente il bisogno di spiegare la storia a lei, e lei, per ricambiarlo, gli scartoccia la caramella - non finisce mai di uscire dal guscio, La corte d'appello dà ragio quella maledetta - mentre sullo schermo il protagonista stava dicendo... e non riusciremo mai a saperlo. Poi si accende la luce, e uno cerca di capire chi era il maleducato. Sorpresa. Floppy è spesso un signore irreprensibile, con camicia e cravatta, come quelli che toccano il sedere alle ragazze sui tram, nessuno riuscirebbe mai a smascherarlo se non lo avesse sorpreso in flagrante fra le penombre del primo tempo. Floppy non appartiene alla ragazzaglia di «nuovo cinema Paradiso», che il cinema lo amava per davvero, fino a identificarsi nei suoi perso- naggi, e per questo faceva tanto casino. Non viene dalle file dei militari in libera uscita che Fellini aveva stipato nell'Ambra-Jovinelli per un memorabile pezzo del suo film «Roma». Floppy è uno che non ha mai battuto le mani al termine di una proiezione, perché se ne vergognerebbe, e probabilmente perché non gliene importa nulla. Di sicuro non ha mai gridato «Arrivano i nostri!» all'ultima scena del West in un locale di periferia: quel grido liberatorio, vero, un rito comunitario che ha fatto la prima fortuna del cinema nel mondo. No. Floppy in sala ci viene solo per dare fastidio, come tutti i marziani suoi compatrioti, sparsi subdolamente fra la platea e la galleria. Grazie, Bozzetto, per averci aiutati a scoprirlo. Buttiamolo, gentilmente, fuori. ROMA. Anche i single possono adottare un bambino. E' l'opinione espressa dalla corte di appello di Roma in una ordinanza con cui ha investito del problema la Corte costituzionale. Il ricorso era stato presentato dall'attrice Dalila Di Lazzaro, che si era appellata alla Convenzione di Strasburgo del 1967 in cui si riconosce il diritto di chi non è sposato ad adottare un minore. La convenzione diventò legge italiana nel '74. Tuttavia, il 18 marzo di quest'anno, un decreto del tribunale dichiarò inammissibile la domanda dell'attrice. Contro quella decisione l'attrice ha presentato ricorso alla corte d'appello, che ha riconosciuto giuridicamente fondata la domanda e ha trasmesso gli atti alla Consulta. Euforica l'attrice: «E' una gioia immensa, oggi la mia vita ricomincia». Al LETTORI Per lo sciopero nazionale indetto dalla Federazione della Stampa domani non escono i giornali. «La Stampa» tornerà in edicola venerdì. Giorgio Calcagno NI. Corbi, E. Ferrerò eF. Grignetti A PAGINA 15 SERVIZI A PAGINA 21

Luoghi citati: Roma, Strasburgo