Ritorna la canottiera di G. Tib.
Ritorna la canottiera Ritorna la canottiera Rilanciata dalla pubblicità E il Manifesto plaude al macho MILANO. Per uno spot che si spinge in avanti, infiltrando l'ombra dell'adulterio nella famiglia felice della pasta Barilla, ce n'è un altro che segna il ritorno al passato. Cambiano i tempi, e cambiano anche oggetti del desiderio e modelli da imitare. Anche in pubblicità: basta con le Tshirt, i boxer, le scarpe da basket. Torna la canotta classica, quella bianca da portare sotto la camicia, quella indossata da Nino Manfredi e Alberto Sordi in decine di commedie all'italiana. Non a caso, come ha notato il manifesto,il protagonista dell'ultimo spot della Liabel «non è il solito biondastro americano, ma un tipo moro, meridionale, peloso, sudato, fannullone, un po' tarchiato. Giustamente adorato dalle donne...». L'operaio, insomma, diventa un po' macho... «Basta con gli snobismi degli Anni Settanta e Ottanta - insiste il manifesto -. Le canotte italiane, sia quelle dei Poveri ma belli, sia quelle viscontine di Ossessione e di Rocco e i suoi fratelli, andavano recuperate...». La canottiera, in effetti, è il simbolo di una certa Italia dimenticata, operaia o contadina. E, insieme, dell'Italia di Fantozzi. Eppure, paradosalemente, l'ultimo a far parlare di canottiere in Italia, era stato Bettino Craxi. Congresso del garofano numero quarantasette, alla Fiera del Levante di Bari, l'addio del psi rampante, in una scenografia costruita dal solito Panseca, davanti a un pubblico di fedelissimi, «nani e ballerine» compresi. Tutto perfetto, tranne l'impianto di aerazione. E così il segretario del garofano, nel bel mezzo del suo discorso, comincia a imperlarsi di sudore. Alla fine è fradicio e, sotto la sua bella camicia bianca, ecco spuntare le tracce della canottiera. «L'indumento - ironizzano le cronache del tempo - che non dovrebbe vedersi e invece si vede...». [g. tib.]
Persone citate: Alberto Sordi, Barilla, Bettino Craxi, Fantozzi, Nino Manfredi, Panseca
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