La nostra vera guerra è con la vecchia Urss

Drammatico messaggio del leader georgiano: «Sono sconfitto, Eltsin mi ha abbandonato» r HH DEPUTAT© La nostra vera guerra è con la vecchia Urss NTBILISI 01 georgiani stiamo per essere distrutti. Al momento, non è escluso che cessi di esistere questo piccolo Paese che fino a poco tempo fa era aperto, allegro, ospitale, un Paese con una cultura ricca e antica, con la sua letteratura, il suo teatro, il suo cinema pieno di humor e di amore per la vita. La nostra disgrazia è di essere piccoli e di avere un vicino grande, potente e pieno di contraddizioni. L'Occidente ci ha sempre visti nell'ombra di questo grande vicino. E per coloro che stanno nell'ombra, è sempre difficile chiarire le cose. Io vorrei per lo meno provarci. Quello in corso in Georgia non è un conflitto con la minoranza abkhaza. E' un conflitto fra democrazia ed estremismo, fra tolleranza e fanatismo. Qualche giorno fa, presso Sukhumi, sono stati catturati venti guerriglieri: uno solo era abkhazo, tutti gli altri russi o ceceni. Coloro che si battono contro la Georgia sono estremisti abkhazi, più la fazione conservatrice russa, i militari che non possono perdonare la disgregazione dell'Unione Sovietica, il Parlamento a maggioranza comunista. Se la Georgia cade, sarà la I prima vittoria della Russia I reazionaria, che poi scate- nera lo stesso processo in tutta l'ex Urss. Mi sembra sintomatico che a Mosca si adunino contro Eltsin tutti coloro che hanno lottato anche contro la Georgia, con le parole o coi fatti: il generale Rutskoi, che qualche mese fa disse che si doveva mandare una squadriglia a bombardare Tbilisi; Khasbulatov, secondo cui l'amicizia fra Eltsin e Shevardnadze è costata troppo cara alla Russia; e la maggioranza del Parlamento russo, che ha votato diverse risoluzioni contro la Georgia. Giorni fa, le forze democratiche georgiane si sono riunite davanti all'ambasciata russa a Tbilisi per manifestare solidarietà a Eltsin. Oggi Shevardnadze, che tanto ha fatto per porre fine alla guerra fredda, e il suo Paese, hanno bisogno di aiuto. Per lui e per il suo Paese è una questione di vita o di morte. Shevardnadze ha lanciato un appello a tutti gli amici del suo Paese, perché in Georgia trionfino la ragione e la tolleranza, perché questo Paese diventi un faro di democrazia nel Caucaso. Possa egli essere ascoltato. Lana Gogoberidze Cineasta e deputato al Parlamento di Tbilisi Copyright «Le Monde e per l'Italia «La Stampa diiisi nde» I npa» I

Persone citate: Eltsin, Khasbulatov, Lana Gogoberidze, Rutskoi, Shevardnadze