«Umberto ti sfiderei a duello» di Liliana Madeo
«Umberti ti sfiderei a duello» «Umberti ti sfiderei a duello» Boniver: gli insulti non mi spaventano L'EX MINISTRO E I LUMBARD AROMA LLE parole di Bossi («bonassa nostra, noi siamo sempre armati perché abbiamo sotto un gran manico») la senatrice Margherita Boniver replica seccamente: «Se fosse successo un secolo fa, avrei dovuto sfidarlo a duello». Ma siamo nel Duemila. E lei è una lady. Allevata in ambienti cosmopoliti. Ex ragazza mondana e frivolissima. Grande ballerina e strenua frequentatrice delle corse di Ascot come dei tornei di tennis di Wimbledon. Fino all'incontro fatale con Craxi, che le cambiò la vita e la fece entrare in politica. Conosce il bon ton: «Non si risponde agli insulti» dice. Anche se questi vengono dal «leader di un partito che alle prossime elezioni probabilmente prenderà una valanga di volti, e che - ogni volta che apre bocca - dice cose inquietanti». Lei non c'era, «naturalmente», domenica a Curno. «Ho solo letto i giornali. E non ho trovato nessuna risposta alle mie dichiarazioni, quando parlavo delle voci sempre più insistenti e circostanziate secondo cui la Lega si starebbe armando. Voci. Ma preoccupanti. Soprattutto se accostate alla violenza del linguaggio di domenica». Non è donna da farsi intimidire da un tipo come il senatore. «Non sono d'accordo con nessuna delle sue proposte politiche e non mi fanno paura le sue minacce» assicura. Neppure le insinuazioni di marca platealmente sessista appena sfoderate da Bossi, le fanno perdere la pazienza. Ci è abituata. E non le vede come un attacco particolare contro di lei: «Tutte le volte che si vuol parlare male di una donna che sta in Parlamento, non potendo dire che siamo tangentare e intrallazzatrici, ci si abbandona a immagini sul corpo femminile di tipo sessual-popolare». Sceglie, con bella mossa, di mettersi al fianco delle altre donne: «Domenica sono stata schernita alla pari di Rosy Bindi. E si attaccano di continuo la Garavaglia, la Russo Jervolino. Cose inaudite si dicevano contro la Cederna nel '68. Feltri ripete che dovrei tornare a casa a fare la calza. Per questo penso di istituire il premio del gomitolo d'oro da dare ai giornalisti più antifemministi». Tagliente, aggiunge: «No, i premi da dare sarebbero troppi, la spesa sarebbe troppo alta. Facciamo gomitoli dorati». Ride finalmente, abbandonando per un attimo la rigidezza che la rende così scostante. Non mostra turbamento per quell'estatico consenso che il popolo di Pontida - leghiste comprese - ha tributato al capo quando a lei, «cara bonassa», indirizzava attenzione e oscenità. Le viene voglia di contrattaccare, anzi: «Sono sicura che quel discorso ha spaventato molta parte dell'elettorato della Lega. Sono sicura che le donne non pensano come il loro leader». Sospira: «Siamo lontane dalla parità. Neppure la dignità della scelta politica viene riconosciuta alla donna che fa carriera, in poli¬ tica come nel suo lavoro. Di un uomo si dice che è lottizzato. Di una donna si citano gli amanti che l'avrebbero aiutata ad andare avanti». Rivendica, sdegnosa, la sua professionalità: «Da quando sono entrata in politica, mi sono data un codice di autodisciplina. Amministro la mia immagine, bado a come mi vesto, in quali ristoranti vado. Da vent'anni non entro in un night. E mi manca molto. Mi piacerebbe ballare ogni tanto. Ma non posso permettermi di finire sui giornali che rido, che sto con una coppa di champagne in mano, che faccio tardi». Il ballo, lo sa, può essere galeotto. «Quanto ha nuociuto a De Michelis, al di là delle cose che gli vengono contestate, essere sempre fotografato nei night, con belle ragazze intorno?». Anche la sua immagine però ha fatto qualche scivolata. Perché - ad esempio - ha accettato di confidare a un giornalista la marca di profumo che usa? Le corde sprezzanti la senatrice Boniver le modula con perizia. Ribatte: «Ma il giornalista non sapeva neppure che Ysotis si scrive con la ipsilon». Il suo codice di autodisciplina si è fatto da allora più severo? «Sì. Il ballo mi manca tanto. Per questo sto cercando una scuola di tango. Se frequento corsi pomeridiani di danza, dò scandalo?». Liliana Madeo «Sono sicura che le donne del Carroccio non pensano come il loro leader» Margherita Boniver
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