Madonna? Sembra Pierrot e De Sade

love story Con un trionfo a Wembley, è cominciato il tour mondiale della rockstar Madonna? Sembra Pierrot e De Sade Ha deliziato 70 mila spettatori di tutte le età LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Pierrot e il marchese de Sade, Fellini e Marlene. Bob Fosse, il Flower Power, lo Studio 54, Prince e Michael Jackson. Non sono un modello di coerenza le fonti d'ispirazione di Madonna Louise Veronica Ciccone nel tour appena partito dallo stadio di Wembley; il suo cervello è una turbina incandescente che nel tempo ha macinato con indifferenza cadute verticali di gusto e resurrezioni orgogliose come questa - insperata - del carinissimo «Girlie Show», che ha deliziato sabato sera 70 mila fans di tutte le età. Senza ovviamente rinunciare alla provocazione, Madonna ha messo su un musical da Broadway mescolando i linguaggi della musica, del balletto, del costume e della moda in un tour de force di due ore che solo lei, con i suoi muscoli da bagnina, può reggere cantando, ballando e recitando: vario, molto professionale, divertente, benissimo suonato e ballato da una gagliarda compagnia di 8 danzatori. «Girlie Show» vuol dire show della ragazzina. Non si sa se il titolo sia una sfida ai 35 anni già suonati (e combattuti ora anche con una corta zazzera bionda) oppure una connotazione ironica come tutto lo spirito che finalmente permea il suo mondo: Madonna si è sempre presa sul serio e da lì vengono sia la sua fortuna che le sue cadute. Di sicuro, fondamentale in questo successo è stato l'apporto dei costumi della coppia Dolce & Gabbana, che hanno saputo dar corpo alle sue ossessioni con eleganza tutta italiana, divertita e complice ma con poche concessioni al kitsch innato che staziona in qualche parte del cervello della megastar. Non è stato un semplice apporto di disegno dei costumi: nel mondo di Madonna innamorata della moda, la moda per la prima volta si è fatta linguaggio omogeneo allo spettacolo. Non mancavano gli stimoli, ai due stilisti. L'enorme palcoscenico (4 giorni per costruirlo), con il sipa rio rosso luccicante sormontato dalla scritta «Girlie Show», è ispi rato al mondo del circo, e dentro un cerchio di luce e sotto un impiastro di farina bianca, c'è Madonna/Pierrot ad aprire e chiudere lo spettacolo. L'ombra silenziosa e triste della maschera è figura simbolo dello show, che poi si dilata in mille rivoli di ispirazione: subito, a contrasto, irrompe nel buio una bella acrobata che scende da una sbarra con addosso soltanto un minuscolo tanga: ed è il via al mondo dell'ultimo discusso lp «Erotica» con tutti i costumi e la mercanzia sadomaso; pelle lucida, stivaloni, frustino, contorno di danzatori sempre in stivaloni impegnati nella prima orgia mimata, addirittura un cerchio di fiamme intorno alla star. Arrangiamenti opportuni abbelliscono i brani che non sono il massimo della sua carriera: è il trionfo di una dance elegante e patinata, la musica che ha accompagnato la sua ascesa negli Anni Ottanta, cui la figura di Madonna è indissolubilmente legata. E alle discoteche, scivolando nei Settanta, è dedicata la seconda parte a cominciare da «Express Yourself»: Madonna scende da una di quelle sfere sfaccettate d'argento che sono toniate a popolare i locali della notte, con una parruccona a riccioli biondi, pantaloni viola a zampa d'elefante, corpino giallo a fiori. Il palcoscenico e la passerella che s'inoltra fra il pubblico si riempiono di una sarabanda carnascialesca alla brasiliana, dominata da costumi e boa coloratissimi, mentre parte a tormentone il solito repertorio orgiastico: la festa si chiude su due brani drammatici che sono i momenti più fiacchi: per «In This Life» ecco due danzatori in pantaloni militari e stivaloni che si contorcono in un amplesso, a dar man forte alla campagna di Clinton per i gay nell'esercito. Il mondo di Madonna è popolato di esseri ambigui. I costumi dei danzatori non c'entrano quasi mai con il loro sesso di appartenenza: i maschi fanno spogliarello rimanendo in boxer di lamé rosso, le donne si mettono in smoking e si contendono le altre donne: sull'equivoco è impostata tutta le terza parte dello show dedicata ai vecchi successi. La riscrittura più divertente è quella di «Like a Virgin», il brano che le diede il successo definitivo: lo cantava nell'84, bella cicciotta e imbardata di croci, con il reggiseno bene in vista (quanto le deve l'industria rinata della biancheria intima); lo recita quasi oggi, imitando Marlene Dietrich, fra smoking e cabaret tedesco, cercando di rendere roca la sua vocina squillante. Divertente un altro numero ancora più vecchio, «Holiday», con tutta la compagnia che danza chiusa in un cappottone militare da operetta: qui Madonna dà ironicamente sfogo alle proprie tentazioni autoritarie, in una parodia hitleriana. Poi confessa di essere stanca: «Sto prendendo fiato, cosa credete?»: in effetti, è parte quasi integrante del balletto per tutto il tempo. Chiede consensi al pubblico a mani giunte: «Dio, ti ringrazio perché non è piovuto». In quelli che vengono definiti bis, «Justify My Love» dà sfogo ai modelli di Dolce & Gabbana, con un insieme che richiama la sfilata di moda. Peccato che il tour non passi per l'Italia: forse soltanto il Forum di Assago avrebbe potuto ospitare un simile baraccone. Ma Madonna dice di aver scelto i posti in cui ha più nemici. Vedremo come se la caverà con i fondamentalisti turchi: lei, l'acrobata in topless e il ballerino in boxer di lamé rosso. Marinella Venegoni Prossime date: 28/29 Parigi, 2 ottobre Francoforte, 5 Tel Aviv, 8 Istanbul, 26 Portorico, 29/30 Buenos Aires, 3 novembre San Paolo, 6 Rio, 10/13 Mexico City, 19/20 Sydney, 23 Brisbane, 26/29 Melbourne. «Girlie Show» è un cocktail con i linguaggi di musica, danza costume e moda w» il gi a da ena olo ey; ola edy Nella foto grande: una scena dello straordinario spettacolo allo stadio di Wembley; Foto piccola John John Kennedy