Parolaio di Giovanni Raboni

Parolaio Parolaio NOTTETEMPO, PASSO PER PASSO. Dunque non se ne va. Prima aveva proclamato solennemente che avrebbe abbandonato Milano non appena si fosse insediato il sindaco leghista. Poi, a luglio, la prima frenata: «Devo trasportare tutti i libri, salutare gli amici». In seguito, all'inizio di settembre, l'annuncio di un distacco non immediato bensì «progressivo». Ora lo scrittore Vincenzo Consolo annuncia: «Tornerò a Milano i primi di ottobre. Poi non so bene». Nel frattempo, Consolo lascia la presidenza dello Stabile di Palermo accusando il regista Carriglio di essere «organico alla de di Salvo Lima» e un «noto critico» di aver lavorato con il suddetto Carriglio. Il «noto critico» di cui Consolo non fa il nome è Giovanni Raboni, che secondo Franco Cordelli sull'Indipendente è odiato da Consolo perché «stroncò una sua commedia messa in scena dallo Stabile di Catania diretto da quell'altro intellettuale organico alla de che è Pippo Baudo». Giovanni RaboPAPALE PAPALE. Prima ancora dei suoi contenuti, è il titolo dell'enciclica già firmata dal Papa a suscitare polemiche. Veritatis Splendor? «Un titolo brutto», osserva sul Sabato Margherita Guarducci, l'archeologa ben introdotta nei palazzi vaticani, «diffìcile da pronunciare e orrendamente cacofonico con quelle due esse così ravvicinate». Inoltre un titolo errato, perché nel latino antico è il nominativo a precedere il genitivo, e non viceversa. Dunque il titolo corretto dovrebbe essere Splendor Veritatis. La Guarducci sostiene che sulle sue tesi è d'accordo il cardinale Sodano, segretario di Stato della Santa Sede. Ma «mi ha spiegato che i traduttori ufficiali della Curia sono irremovibili». I PREDATORI DELL'ARCA. Sul Giornale l'archeologo Valerio Manfredi si chiede perché mai l'Italia si sia impegnata a liberare dai curdi lo «sprovveduto» Angelo Palego, impegnato nella ricerca dell'Arca di Noè. Il nostro governo lo poteva lasciare lì e non si capisce proprio, spiega crudelmente Manfredi, perché «il contribuente italiano è chiamato a sobbarcarsi la spesa di recupero e salvataggio di questo signore». FRONTE POPOIARE. «E' un'iniziativa de! tutto infondata che si trasforma in una vera e propria aggressione se¬ Rita Dalla Chi ni condo finalità politiche e non certo di giustizia». Parole pronunciate da Occhetto nella bufera tangentizia che sta scuotendo il pds? No, parole di Bettino Craxi, dicembre 1992, all'indomani del suo primo avviso di garanzia. «Ho il sospetto che siano entrati in azione quei poteri occulti messi in azione tante volte in Italia per depistare le inchieste». Parole di Craxi? No di Occhetto, settembre 1993. La cura Di Pietro realizza nel paradosso un sogno a lungo accarezzato: l'unità (linguistica) della sinistra. GULP DI STATO. La crisi del capitalismo alla luce delle difficoltà di Eurodisney secondo Cesare De Seta sul Corriere della Sera: «La marginalità di Paperino rispetto a quello che può offrire Parigi o qualunque città del nostro Paese è dato che ci conforta». PABLITO. Su Avvenire il direttore di Studi cattolici Cesare Cavalieri celebra Pablo Neruda e non risparmia una perfidia dedicata a Salvatore Quasimodo, che «tradusse, e maluccio» il poeta cileno: «Te pareces al mundo, che vuol dire "assomigli al mondo", venne reso con "tu appari al mondo", stravolgendo il senso del corpo di donna paragonato alla Terra». Spiegazione maliziosa di Cavalieri: «Evidentemente Quasimodo non aveva chi svolgesse sulle sua traduzioni dallo spagnolo il ruolo di supervisione che Caterina Vassalin esercitò magistralmente sulle sue versioni dal greco». esa SERIAL KILLER. In Italia è l'uomo simbolo del cinema impegnato, il cavaliere della verità, il regista che sfida il potere raccontando il complotto universale che ha determinato la fine violenta di Kennedy. Ma forse solo in Italia. Ecco infatti cosa pensa di Oliver Stone, regista di JFK, l'attore Jack Nicholson intervistato da Sette: «Non ho alcun desiderio di lavorare con lui. E' troppo pieno di sé. JFK non l'ho visto: non voglio vedere il Presidente che viene ucciso un'altra volta» BLUES BROTHERS. Una distrazione che assomiglia pericolosamente a una gaffe. La commette Epoca titolando così un articolo di Rita Dalla Chiesa, sorella di Nando: «Le colpe dei fratelli non sono le nostre». Pierluigi Battista sta | Giovanni Raboni Rita Dalla Chiesa

Luoghi citati: Catania, Eurodisney, Italia, Milano, Palermo, Parigi