Il Nord rimane ostaggio del maltempo

Restano difficili i collegamenti tra Piemonte e Valle d'Aosta, allarme-fiumi in Lombardia Restano difficili i collegamenti tra Piemonte e Valle d'Aosta, allarme-fiumi in Lombardia Il Nord rimane ostaggio del maltempo Migliaia di persone isolate ROMA. Il maltempo ha concesso una tregua, ma l'emergenza nell'Italia nordoccidentale non rientra. Troppo ingenti i danni causati da 72 ore di piogge perché Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia possano tornare rapidamente alla normalità. E già incombe il rischio di una nuova perturbazione, pronta a colpire, sul settore da domani mattina. LOMBARDIA. Migliorata la situazione a Milano perché l'ondata di piena sta scendendo ed è definita sotto controllo dalla protezione civile; molto più precaria invece a Pavia dove il Ticino ha rotto gli argini e l'acqua ha raggiunto alcune abitazioni con la conseguente evacuazione di decine di abitanti. L'imperversare del maltempo in Lombardia ha provocato ancora tre frane nella notte e nella mattinata nel Bergamasco. Preoccupa anche il livello dei laghi: sia quello di Como, sia quello Maggiore, sono saliti di tre metri, allagando buona parte dei Comuni rivieraschi. PIEMONTE. Nella notte tra sabato e domenica ha smesso di piovere, ma decine di frazioni sono ancora isolate e la viabilità è molto difficile nel Canavese e nelle valli di Lanzo, Orco e Soana, in provincia di Torino e nell'alto Novarese. In tutto sono ancora un migliaio le persone isolate. Inoltre sono chiusi al traffico l'autostrada A5 Torino-Aosta nel tratto fino a Ivrea, i valichi del Sempione e del Frejus, la linea ferroviaria Torino-Milano. Sempre in Piemonte sono stati invece riaperti il tratto della A5 da Ivrea ad Aosta, in entrambe le carreggiate, la «bretella» Ivrea-Santhià in direzione di Milano e la strada statale per Macugnaga (Novara). Circa un migliaio sono ancora le persone che vivono in paesi isolati mentre centinaia di uomini sono all'opera per cercare di liberare dall'acqua i locali e ripristinare la viabilità. Sono almeno 40 i «punti critici» per smottamenti e frane e i danni alle sole strade provinciali del Torinese ammonterebbero ad oltre 20 miliardi di lire secondo il prefetto Carlo Lessona, a 25 per l'assessore alla viabilità della Provincia Franco Campia. VALLE D'AOSTA. Alcune frazioni rimangono isolate, ma i servizi essenziali sono stati ristabiliti quasi ovunque: solo in una parte della Valsavarenche e in una frazione di Cogne non c'è ancora l'energia elettrica. Oggi riapriranno le scuole, eccetto che in alcuni Comuni minori e la viabiltà non crea più grossi problemi, con autostrada, tunnel del Bianco e del Gran San Bernardo e la maggior parte delle statali e delle regionali riaperte da ieri. La statale per Cogne viene aperta per alcune ore, in modo da consentire, nelle altre, lo sgombero della sede stradale invasa da fango e pietre. La ... atale che fiancheggia l'autostrada è invece interrotta a Chambuve e a Bard, perché un centinaio di metri di carreggiata è stato inghiottito dalla Dora Baltea. I treni viaggiano fino a Verrès, poi i passeggeri vengono trasbordati sul pullman fino alla stazione di Ivrea. Due vittime - un uomo di Verrayes e una donna di Chatillon -, strade «scomparse» o rese inagibili, una decina di ponti crollati e altri pericolanti, abitazioni crollate o comunque sgomberate, campeggi travolti dalle acque fanno dell'alluvione di questo fine settembre la più grave del secolo in Valle d'Aosta. PO SOnO CONTROLLO. «Inusuale ma non particolare». Così negli uffici del magistrato per il Po di Parma è stata definita la piena del fiume in atto nella zona di confine tra Piemonte, Emilia e Lombardia, nelle province di Cremona, Parma e Piacenza. La piena è definita insolita per settembre: ha infatti una portata di 8000 metri cubi al secondo, contro una media inferiore ai 1000. Per ora sembra escluso il pericolo di rottura degli argini. Attualmente a Cremona il livello del fiume ha raggiunto 3,94 metri, mentre il livello di guardia è a 4,17. Livello di guardia che si prevede sarà raggiunto tra oggi e domani su tutto il corso del fiume, dopo lo smaltimento del «colmo» giunto dal Piemonte. La piena record nella zona di Cremona risale al 1951, quando il Po salì fino a 5,94 metri, senza però rompere gli argini. A Piacenza non ci sono stati straripamenti e il livello, costante dalle 10 di questa mattina, ha raggiunto 6,80 metri (il livello di guardia è a 6 metri e 1' argine a 10). Una strada della periferia nord della città, che costeggia il primo argine destro del Po, è stata transennata dalla polizia municipale e chiusa al traffico. Alle 16 la piena del Po a Piacenza ha raggiunto il livello massimo di 6,95 metri, poi ha cominciato a scendere. Nella zona di San Rocco al porto i vigili del fuoco di Piacenza hanno soccorso in totale sei persone sparse in tre cascine della zona golenale. Un gruppo di cacciatori, che si trovava in un isolotto al centro del corso del Po e che secondo una segnalazione si trovava in difficoltà, è riuscito in realtà a mettersi in salvo utilizzando la barca con la quale avevano raggiunto il luogo. FRIULI. Abbondanti piogge, cadute soprattutto durante la scorsa notte sul Friuli Venezia Giulia, hanno segnato lo spostamento verso est della perturbazione che ha colpito le regioni nordoccidentali in questi giorni. La protezione civile è in stato di allerta in *utta la regione anche se finor: la situazione appare sotto co- Irollo, nonostante l'ingrossamento di alcuni fiumi. Continua a piovere anche nel capoluogo, dove è stata annullata l'ultima prova del gran premio di motonautica off-shore. [r. cri.] Sempre chiusi i trafori del Frejus e Sempione Difficoltà anche per chi viaggia in treno sulle linee per Milano e per Aosta E i meteorologi annunciano altra bufera NCi Nella foto grande un'immagine dal Canavese, accanto un pezzo di strada inghiottito dal torrente Ayasse Onella

Persone citate: Carlo Lessona, Franco Campia, Irollo