Una «macchina» targata Umberto

Una «macchina» targata Umberto Una «macchina» targata Umberto Tanti dirigenti, un solo generale: il senatur COME E' S. JTTURATO IL CARROCCIO PICCOLO e grande esempio di come è organizzata la Lega Nord. Ieri, a Curno, il segretario federale onorevole Umberto Bossi se n'è uscito con questa frase: «In virtù dei poteri che ho, chi alza la mano diventa organo dirigente della Lega Nord!». Tutti i presenti, diecimila, tutti dirigenti. Con lo stesso potere del Congresso Federale. Spiegazione di Bossi: «Per lanciare questo nostro attacco, per premere sul federalismo, è vero che ci vorrebbe una decisione del Congresso, ma è fissato per il 5 febbraio, troppo tardi. Così scelgo di farli votare, i! nostro statuto lo prevede». Statuto della Lega: «Il segretario federale rappresenta politicamente la Lega Nord e la sua unità. E' l'unico che parla a nome e per conto di tutto il movimento». Ma in un minuto, ieri, alla fine del suo intervento, Bossi è riuscito a superare qualsiasi ostacolo statutario. Ha deciso e ha fatto votare, o meglio firmare il consenso. Così, dovesse mai levarsi un briciolo di opposizione nel Consiglio Federale, Bossi li può sempre metter di fronte al fatto compiuto, al voto o al giuramento o alla firma di Pontida (o Curno). Bossi va e fa, il Movimento lo segue per acclamazione, i dirigenti anche. E' un'Organizzazione voluta da Bossi a misura di Bossi. «Chi non ci sta lo spazzo subito via!», è il suo slogan. Così, Statuto messo da parte, tutto ruota attorno a Bossi. Non contano le responsabilità nell'Organizzazione, contano molto di più gli incarichi ricevuti dal Capo. Ed è un su e giù continuo, con poche soste. Di questi tempi sono su Bobo Maroni, il capogruppo alla Camera, investito della carica di capo dei leghisti di sinistra. Se ne parla poco, ma è lanciatissimo il deputato di Alessandria Tino Rossi, ambasciatore di Bossi nel Centro Sud, 50 sedi aperte e 5 mila iscritti in un anno. Bossi vuole che l'Organizzazione sia la pia riservata possibile. Spesso parla dei «miei» esperti, economisti e professoroni, ma non cita mai un cognome. «L'ho notato anch'io - dice Marco Vitale, docente alla Bocconi e asses- sore nella giunta leghista di Milano -, ma quando ho partecipato a una loro riunione ho trovato parecchi miei colleghi». Due, Rodolfo Jannaccone Pazzi e Sergio Menisi, ora sono sindaci leghisti di Pavia e Novara. Ma a nessuno Bossi lascia più di tanto spazio: «Ricordatevi - come ha gridato ieri- nella Lega nessuno viene eletto per meriti propri, noi non saremo mai come la de». E' riservato, o misterioso, anche il numero degli iscritti. «I soci ordinari sono 35 mila, i sostenitori non so», riponde Bossi. Alessandro Patelli, responsabile organizzativo, aggiunge: «I dati completi li avremo solo a fine sorte' ■ bre, ma dovremmo passare . .l.tornila». Il doppio rispetto al 1^92. Le sedi sono quasi 500, tre volte tanto rispetto a un anno fa. Ordine di Bossi: «Prima di aprire una sede ci vogliono telefono, fax e computer. Poi si lavora. Senza organizzazione non si combina nulla, si fa la fine di Mario Segni e basta, un generale all'italiana senza esercito». L'ossessione dell'Organizzazione. Il sindacato della Lega, Confedersal, ha passato i 35 mila iscritti e aperto l'ultima sede, la quarantesima, martedì scorso a Bari. Anche loro collegati con fax e computer alla sede milanese, al cervellone elettronico curato da Leonardo Tonoli, un bresciano che vive di computeristica e proprio ieri, a Curno, ha preso accordi per collegarsi con la nuova sede di Chieti. Collegata è anche la Pontidafin, la finanziaria che muove i capitali della Lega e prowederà al pagamento della nuova sede miliardaria (13) milanese. «L'Organizzazione della Lega? Una macchina perfetta», la definisce Bossi. Ora che ha lanciato il nuovo assalto, la macchina dovrà correre. Al momento i piloti scelti sono i soliti Formentini e Maroni, Miglio, Rocchetta e Speroni. Ma non bastano, ci sono anche le amministrative di novembre, sarà una corsa spericolata. E forse proprio per questo Bossi si riprende in mano tutta la Lega, forte dell'acclamazione dei diecimila di Curno. «Chi sgarra sarà spazzato via!». Attenzione leghisti, perché lo Statuto lo prevede: «Il segretario federale può in qualsiasi momento sospendere qualsiasi carica interna al movimento». Ig. ce.] Centomila iscritti e già 50 sedi nel Sud STRUTTURA FEDERALE segretario federale segreteria politica segreteria organizzativa! enti locali | gruppi di studio organizzazione! tesseramento! amministrazione]! probiviri \ segreteria amministrativa federale . l fcfl SEZIONI NAZIONALI | Marco Vitale, docente alla Bocconi e assessore nella giunta Formentini