Celentano come bersaglio Nuovo assalto alla sua villa

Celentano come bersaglio Nuovo assalto alla sua villa Celentano come bersaglio Nuovo assalto alla sua villa COMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un'altra notte di paura per «la coppia più bella del mondo». Anzi, solo per Adriano Celentano. La moglie, Claudia Mori, era a Roma mercoledì notte quando nella villa-bunker di Gabbiate sono tornati in azione «i soliti ignoti». Anche stavolta i presunti ladri si sono allontanati prima che i «vigilantes» ingaggiati dall'attore-cantante riuscissero a bloccarli o, almeno, a individuarli. E' accaduto nel cuore della notte. Le tre erano passate da pochi minuti quando la guardia giurata incaricata del servizio di sicurezza nella lussuosa residenza, circondata da un ampio parco, ha notato fasci di luce, forse di un automezzo e ha sentito rumori sospetti nella vegetazione. Infruttuoso ogni tentativo di dare un volto agli autori dell'ennesima incursione. Già, l'ennesima. Dal colloquio che Celentano ha avuto ieri con il vicequestore di Lecco, Salvatore Surace, è emerso che la villa-bunker di Galbiate è nel mirino da più di un mese. E' da agosto che si susseguono queste strane visite nel cuore della notte. La scorsa settimana, un vigilantes, aveva sparato, a scopo intimidatorio, due colpi di pistola, svegliando tra l'altro la famiglia Celentano stigatori cercano un aiuto tra i vigilantes. Hanno sentito i responsabili dell'Istituto «Ilvi» di Lecco, che da un paio di mesi assicura la sorveglianza attorno alla villa di Celentano. E, presumibilmente, sentiranno anche i dirigenti dell'altra società di vigilanza privata, che avevano garantito il servizio fino a due mesi fa quando la famiglia Celentano aveva deciso di non rinnovare il contratto. Quasi sicuramente gli autori dei misteriosi «assalt Ila villa dell'attore sono posto. Più di un elemento 'alorerebbe questa tesi, a ror"inciare dalla rapidità con cui riescono, ogni volta, a dileguarsi, a far perdere ogni traccia. E mentre gli investigatori indagano, Galbiate si stringe attorno al suo abitante più popolare. Ieri mattina, quando si è diffusa la notizia dell'ennesima incursione, in molti hanno raggiunto la villa-bunker di Celentano per manifestargli solidarietà. Ma è stato un tentativo a vuoto. Nessuno è riuscito ad avvicinare il cantante. Soltanto gli inquirenti hanno potuto varcare il cancello della sontuosa villa. Ma del lungo colloquio che Celentano ha avuto con il vicequestore non sono emersi particolari. Marco Marelli e anche i vicini di casa del popolare attore. Un particolare che aveva contribuito a far trapelare la notizia. Qual è l'obiettivo degli «ignoti visitatori»? Probabilmente quello di intimidire il «molleggiato» e la sua famiglia. Gli inquirenti si sentono di escludere che gli autori delle incursioni siano ladri, quantomeno professionisti dello scasso: fallito il primo tentativo, vista la presenza della guardia notturna sostengono gli inquirenti - i «professionisti» non tornano sul campo a distanza di pochi giorni. Dunque, prende corpo l'ipotesi dell'intimidazione. Da parte di chi? Con quale obiettivo? In paese c'è chi collega - con tanta fantasia, tengono a sottolineare gli investigatori - gli episodi a una canzone in cui Celentano denuncia la speculazione edilizia, prima imputata del degrado che negli ultimi tempi ha colpito il ramo lecchese del lago di Como. Una ritorsione, insomma, da parte di chi si sente messo sotto accusa dal cantante. Ma gli inquirenti non ci credono. Pista troppo fumosa. Meglio puntare su altre direzioni. Ma quali? Neanche il cantante avrebbe un'idea su chi possa nascondersi dietro questi episodi di intimidazione. Gli inve¬ Como, da agosto molti i tentativi di incursione mmmmmMMm&mmmm: Adriano Celentano è da più di un mese bersaglio di misteriose azioni a scopo intimidatorio Esclusa l'ipotesi di ladri professionisti Gli inquirenti: azioni a scopo intimidatorio contro il cantante

Luoghi citati: Como, Galbiate, Lecco, Roma