Una spia dell'aterosclerosi

RADICALI LIBERI RADICALI LIBERI Una spia dell'aterosclerosi Presto un nuovo test anticolesterolo più mirato AVienna, in un recente vertice mondiale sui radicali liberi (atomi o molecole con uno o più elettroni periferici spaiati), un centinaio di ricercatori ha dimostrato che queste molecole sono responsabili di numerose malattie e che, quando l'organismo non riesce a combatterle da solo, il rischio diventa grosso. I radicali liberi dell'ossigeno svolgono un'azione ossidativa che inibisce la produzione di glutatione tripeptide endocellulare (un antiossidante), con la conseguente alterazione delle attività cellulari fondamentali. Alcune ricerche indicano una loro interazione con gli acidi nucleici che costituiscono il Dna, con conseguenti mutazioni e fenomeni neoplastici. Inoltre i radicali liberi sono una componente importante di malattie epatiche derivanti da abuso di alcol e droghe, aterosclerosi con rischio di ictus e infarto, ischemia, complicazioni post trapianto, infertilità maschile, pressione alta in gravidanza. Giorgio Bellomo, del Dipartimento di medicina sperimentale e oncologia dell'Università di Torino, da dodici anni studia l'implicazione dei radicali liberi nell'aterosclerosi e ha riscontrato che, se nel colesterolo vi sono radicali liberi, il colesterolo Hdl non funziona più da «spazzino», perché l'ossidazione compromette l'elasticità delle membrane. Fra qualche anno l'esame del colesterolo non consisterà più nella ricerca dei soli Ldl e Hdl, ma anche dei radicali liberi, principali rivelatori dell'aterosclerosi. Questo esame del sangue attualmente si fa solo in ospedale ma tra non molto lo si potrà fare in un comune laboratorio. Si è sempre ritenuto che i radicali liberi fossero un normale processo d'invecchiamento delle cellule, invece rappresentano una vera e propria malattia. Il professor Bellomo sta conducendo in Emilia un'ampia ricerca su individui oltre i 75 anni: ebbene, in queste persone non si rilevano forme ossidative del sangue. E' importante fornire al nostro corpo gli antiossidanti non solo come terapia ma anche come prevenzione. Come sostanza farmacologica è stato sintetizzato il glutatione ridotto (ritenuto farmaco salvavita), mentre in natura gli antiossidanti si trovano in molti alimenti: olio d'oliva, agrumi, cavoli e cavoletti di Bruxelles, melone e cocomero. Il glutatione fu isolato per la prima volta nel 1888 da De ReyPailphade ed è una molecola composta da acido glutammico, cisterna e glicina, presente a livello intracellulare in fegato, reni, globuli rossi, sistema nervoso centrale, cristallino, pelle. Pia Bassi

Persone citate: Bellomo, Giorgio Bellomo

Luoghi citati: Bruxelles, Emilia