E l'uomo creò i mostri

INQUINAMENTO GENETICO INQUINAMENTO GENETICO E l'uomo creò i mostri Troppe anomalie da laboratorio in giro per il mondo mai essere idoneamente inseriti e sarebbero costretti a rimanere per sempre anomalie di laboratorio. Sempre che, per errore, non si diffondano invece all'esterno. Questi metodi di distorsione delle caratteristiche naturali delle varie specie sono all'opera già da molti anni su animali da laboratorio, maiali, bovini, ovini, polli, tacchini, conigli, pesci di allevamento. Si stanno creando animali con handicap mentali e fisici per renderne più facile l'allevamento nelle condizioni caratteristiche di sovraffollamento di quelle fabbriche di proteine che sono gli allevamenti industriali di animali da consumo. Nel luglio dell'anno scorso un articolo su Science riportava la notizia che era stato manipolato, con distruzione di un singolo gene, il Dna di un topo per creare un animale con deficit di memoria: un soggetto ideale, appunto, per esperimenti di aggressività da sovraffollamento, in quanto la sua incapacità a ricordare ridurrebbe la sua sofferenza per le condizioni in cui è costretto a trascorrere la vita. Si persegue anche la possibilità di usare animali transgenici come «bioreattori», ossia macchine per produrre sostanze con potenziale farmacologico. Esistono già pecore transgeniche che nel loro latte hanno un'alta percentuale di alfa-chimotripsina, che viene usata nel trattamento di patologie umane. Sono stati allevati topi che sviluppano certamente la fibrosi cistica o alcune forme tumorali poche settimane dopo la nascita. Ci sono dei maiali, chiamati Beltsville, manipolati geneticamente per produrre l'ormone della crescita umana. Il risultato della manipolazione è però anche una severa forma di artrite, che impedisce loro di reggersi sulle zampe, per cui passano l'esistenza trascinandosi a fatica nelle loro gabbie. Ciò che forse può essere accettato per virus e batteri, pur con molti limiti e perplessità, può essere automaticamente esteso ad animali con un sistema nervoso sofisticato e in tutto simile al nostro, quindi con un'intensa capacità di sofferen za fisica e psicologica? Infine, la manipolazione genetica dei vegetali per il consumo umano con l'inserimento di geni provenienti dal mondo animale pone nuovi interroga tivi e problemi a chi per fede o scelta vegetariana non vuole nutrirsi di proteine animali Davanti a questi sviluppi è for se opportuno riflettere su quanto ha detto di recente il professor Webster dell'Università di Bristol, esperto di alleva mento degli animali domestici «Gli scienziati impegnati nelle manipolazioni del patrimonio genetico non hanno nessuna idea del rispetto che devono al le fedi e ai sentimenti delle per sone alle quali le loro ricerche si rivolgono». Bruno D'Udine Università di Parma La difesa della varietà del mondo viven te è ormai considerata una delle priorità ecologiche

Persone citate: Bruno D'udine, Webster