PER IL PARROCO DI SEQUALS NON MERITANO LA REDENZIONE

PER IL PARROCO DI SEQUALS NON MERITANO LA REDENZIONE PER IL PARROCO DI SEQUALS NON MERITANO LA REDENZIONE nel popolo tedesco. Tutto ciò è scritto in quelle tredici pubblicazioni. A proposito di una di esse (La stella...), ci fu, alla fine degli Anni 60, una furibonda polemica tra don Cozzi e un giornalista di Epoca, Augusto Guerriero (Ricciardetto); e ci fu una denuncia delle comunità ebraiche italiane, archiviata in quanto non sarebbero emersi «estremi di reato». Reato o no, il suo ragionamento porta, dritto dritto, alla complicità con chi ha voluto lo sterminio di sei milioni di ebrei. Ma, a quella cifra e all'entità del massacro, don Cozzi davvero non crede: «Nel 1960 sono stato a Dachau: non ho. visto camere a gas, ma solo dei fornetti sufficienti per una cotta di pane». Una cotta? «Sì, un'infornata. Sono figlio di fornaio, io». Ma se tutto è spiegabile con la tesi del Grande Complotto Giudaico, come mai la Chiesa cattolica ha modificato il proprio atteggiamento verso gli ebrei? «Tutto ha inizio con l'opera del cardinale Agostino Bea, il quale convinse Giovanni XXIII a indire il Concilio Vaticano II e a consentire l'infiltrazione dei giudaizzanti: 10 scopo era quello di scardinare 11 cattolicesimo dall'interno». A questo fine avrebbero lavorato, oltre a Bea, i cardinali Willebrands e Kònig. Si deve ad essi, in particolare, se la dottrina cattolica ha liberato il popolo ebraico dall'accusa di «deicidio». Ma, mala pianta dell'ecumenismo: ed ecco dove don Cozzi organizza la sua linea di «resistenza teologica». In quel ribadire, con enfasi, che l'ingresso non è gratis e che la Salvezza, insomma, la si deve meritare, c'è la rivolta «antimodernista» di questo prete quasi ottantenne, tuttora pastore di 210 anime. Il quale pastore, anche in quel «pasticcio di traduzione» (c'è persino un versetur tradotto col participio passato!) vede un segno dell'innarrestabile «giudaizzazione» della Chiesa cattolica. Ma non sarà mica un po' antisemita, lei? ((Assolutamente no», è la risposta; e don Cozzi ricorda quando, durante le persecuzioni razziali, lui e i suoi parrocchiani assicuravano protezione agli ebrei triestini rifugiati a Solimbergo. Ma, allora, cosa è successo dopo, che possa spiegare questa lutulenta produzione editoriale indirizzata, univocamente, contro gli ebrei? E sono 13 libelli, dal primo del 1957 all'ultimo del 1993 [L'antisemitismo, ed. Grafiche Tielle di Sequals, s.i.p.), passando per titoli come: La stella, la Croce, la svastica, Terrore giudaico e bestialità pagana, Nell'ora di Giuda, eccetera. «E' successo che agli inizi degli Anni 50 - racconta don Cozzi ■ ho fatto la mia scoperta». E sarebbe? «Ho scoperto che gli organizzatori dei pogrom erano ebrei, ebrei assimilati: e che il loro primo compito era quello di Don Cozzi, 80 anni, 13 pamphlet antisemiti «Vogliono dominare il mondo e sgretolare la Chiesa Nazismo e comunismo erano due loro sette segrete» sempre, vogliono dominare il mondo. La prima di esse è stata l'Internazionale del Denaro (o setta del Vitello d'Oro), che costituisce la prima finanza mondiale, con le sue banche e i suoi speculatori. La seconda setta è quella del Comunismo: anch'esso «promosso al 99% da ebrei». La terza setta è, appunto, quella del Nazionalsocialismo. O meglio, è l'eterna setta «a fondamento giudaico», che si incarna, stavolta, battere gli ebrei non assimilati». E cos'altro ha scoperto? «Che Hitler, anche lui era di origine ebraica» (la fonte è un articolo de La Domenica del Corriere del 13 agosto 1961); «E che Heydrich, la mente più geniale del nazismo, tutti me lo danno per ebreo, e così Rosenberg, Eichmann, Bormann». E questo cosa dimostrerebbe? Questo, secondo don Cozzi, dimostrerebbe che il nazionalsocialismo è nient'altro che una delle sette che, da

Persone citate: Agostino Bea, Augusto Guerriero, Bormann, Eichmann, Giovanni Xxiii, Hitler, Rosenberg, Willebrands

Luoghi citati: Sequals