IL MONDO IN TRE RIGHE

IL MONDO IN TRE RIGHE IL MONDO IN TRE RIGHE Le novelle di un dinamitardo " no una vita (professionale) corta: a trent'anni hanno già concluso la loro carriera di inventori. Scegliendo di fare lo scrittore optò per un impegno meno bruciante e più disteso e in cui gli aspetti ludici prevalessero su quelli di ricerca intellettuale. Nascono così i Racconti in tre righe che pubblicò quotidianamente su un giornale di Parigi. Si tratta di brevi notizie di cronache (appunto in tre righe) in cui Fénéon, pur attenendosi alla realtà dell'accaduto, mostra tali doti di fantasia e sensibilità per il linguaggio da essere considerato più che un pari da Stephane Mallarmé. Estrema concisione, ellissi ardite, no alle congiunzioni come pronomi relativi, orrore per le forme locuzionali, uso etimologico delle parole: questi i procedimenti stilistici che fanno di brevi notizie da giornale piccoli capolavori di letteratura. Un esempio? «Caduta da un treno lanciato a tutta velocità, Marie Steekel, di Saint-Germain, tre anni, è stata raccolta mentre giuocava sui ciotoli della massicciata». Per la stessa informazione di quante pagine (inevitabilmente inerti) noi avremmo avuto bisogno? pressionista si singolarizzerà tramite la ricerca di vive luminosità naturali, la conoscenza più completa della reazione dei colori, un'osservazione esclusiva e più rigorosa della vita contemporanea». E ancora: «I pittori impressionisti vedono gli oggetti solidali gli uni con gli altri, senza autonomia cromatica, partecipi dei comportamenti luminosi dei loro vicini: la pittura tradizionale li considerava come idealmente isolati e li illuminava di una luce povera e artificiale». Per serbare al critico letterario illimitata riconoscenza a noi basterebbe la lettura di queste tre-quattro righe che scrisse di getto alla prima apparizione delle Illuminations di Rimbaud: «Apparse all'improvviso, ostinate in urti che producono echi che si irradiano all'infinito e in tutte le direzioni, sono immagini di una bellezza insostenibile, enigmatica e gloriosa, che suscitano sangue, carni, fiori, cataclismi, lontane civiltà di un passato epico e di un avvenire industriale». Ma Fénéon fu anche uno scrittore (inteso nel senso convenzionale del termine) e non è un caso che iniziò la sua attività appunto di scrittore quando decise di porre termine a quella di critico. Non è un caso perché i critici della statura di Fénéon sono come i grandi matematici che, per la terribile spesa di energia (di materia cerebrale) che la loro attività richiede, han¬ AA. VV. Omaggio a Giuseppe Prezzolini Libraria Editoriale Sodalitas pp. 250. L 30.000 «Microprovincia», la rivista nata nel 1979, rende omaggio a Giuseppe Prezzolini, «l'Italiano inutil». Lo ricordano il figlio («Partenza per Parigi 1925»), Fabio Finotti, Roberto Cicala, Diana Ruesch («Le "Bruschette" ticinesi»). Con due scritti del direttore di «La Voce»: «Lettera ai ticinesi» e «Clemente Rebora, persona, autore, santo». ' Massimo Scaglione Giovanni Toselli LArciere, pp. 172, s.i.p. Giovanni Toselli, l'inventore del teatro piemontese, rivive nel racconto di Massimo Scaglione (prefazione di Guido Davico Bonino), il regista che ha fra l'altro legato il suo nome al «Teatro delle Dieci». Fu grazie alle insistenze di Toselli che Vittorio Bersezio giunse a scrivere Le miserie 'd monsù Travet. Commedia rappresentata la prima volta dalla Compagnia di Toselli, nel 1863. Angelo Guglielmi Felix Fénéon Scritti scelti GraphoslMinima (Genova) pp. 123. L 16.000

Luoghi citati: Genova, Parigi