E' un re socialista l'ultimo dinosauro

E' un re socialista l'ultimo dinosauro E' un re socialista l'ultimo dinosauro Ese nel 1848 avesse vinto il Socialismo? Se le rivoluzioni che spazzarono l'Europa avessero spinto al potere i chartisti inglesi, il popolo francese, luddisti e Mazzini, che cosa sarebbe accaduto al nostro mondo? La risposta, allegra ma non troppo, è nella Vera storia dell'ultimo re socialista, autobiografia dell'amabilissimo re Giorgio Akbar I dell'Anglo-India e nuovo romanzo di Roy Lewis che Adelphi pubblicherà a metà ottobre. Per un secolo, dal 1848 al 1949, il pianeta intero vive nell'utopia socialista. E' in pace, ovunque la parola d'ordine è: collaborare. A vegliare su quest'armonia, oltre all'assenza di eserciti, è un organismo sovrannazionale che si preoccupa di difendere il mondo dagli eccessi delle macchine, della scienza, della tecnica. Ente che mantiene il popolo nell'ignoranza del benessere, elemosinandogli, di tanto in tanto, una modesta conquista tecnologica. Ritardando a piacere la distribuzione di medicine, elettricità, del cinema, del telefono. Centro dell'azione è l'Inghilterra, promotrice della rivoluzione del 1848 e ormai ridotta a colonia indiana; governata, si fa per dire, dalla dinastia nata dall'unione delle famiglie Babur e Hanover, di cui Giorgio è l'ultimo discendente. Con il suo regno cresce il malcontento del popolo. Si fa avanti il movimento Laissez Nous Faire; per le strade cantano Give capitalism a change, God save the king e non più God save our socialism. Finché, nel 1949, è maturato il tempo della controrivoluzione del libero mercato, del capitalismo, dello smog. [m. n.) ,

Persone citate: Giorgio Akbar I, Hanover, Mazzini, Roy Lewis

Luoghi citati: Europa, Inghilterra