Matarrese è furibondo

Matarrese è furibondo Matarrese è furibondo «C'è chi gode solo quando perdiamo» TALLINN DAL NOSTRO INVIATO Spogliatoi strani. Matarrese è furibondo, Sacchi serafico. Il presidente parte in quarta. Sorvola la partita, scansa il risultato, attacca le società (?): «Sento che intorno a questa Nazionale non c'è entusiasmo. C'è un partito di gufi che tifa contro, che gode solo quando perdiamo. Non alludo a nessuno in particolare, ma a tutti in generale. Meriteremmo ben altra considerazione. Cari signori, ma lo sapete che se non andremo ai Mondiali, crollerà tutto il calcio? I debuttanti? Scelte obbbligate. Sacchi mi piace: pensa sempre avanti». Ecco l'Arrigo. Apre le braccia: «Più di così non potevamo fare. Avevo mezza squadra non al massimo. Tutti hanno dato tutto. Sono soddisfatto». Qui il Portogallo ha vinto «solo» 2-0. «Ma non sono i gol di Tallin, che rimpiango - spiega Sacchi - sono quelli sbagliati a Trieste». Su Signori: «Ha provato al mattino, niente da fare. Problemi alla coscia sinistra». Su Lombardo: «Non volevo stravolgere il modulo, così ho scelto lui. Speravo che diventasse un merito, viceversa si è rivelato un demerito. Nella ripresa, con Mancini in campo ed Eranio a destra, siamo andati decisamente meglio. Col senno di poi, avrei dovuto rischiare subito Mancini». Gli esordienti erano tre: Benarrivo, Fortunato, Manicone: «Benarrivo il migliore», annuncia l'Arrigo. E aggiunge: «Sei a tutti, comunque, e per Baggio un discorso a parte». In che senso? «Lui è sempre determinante». E adesso? «Non cambia nulla. Dovremo battere la Scozia a Roma e il Portogallo a Milano. A 16 punti c'è la qualificazione aritmetica». Ma potrebbero bastarne anche quindici: «Non mi interessa». Per concludere, gli altri et. Piir (Estonia): «Che polli, sul rigore». Queiroz (Portogallo): «La differenza l'ha fatta Baggio. Al vertice, tutto come prima. Svizzera quasi in porto, per noi e l'Italia decisione allo sprint. Alla differenza reti non penso. A San Siro per vincere, comunque». Hodgson (Svizzera): «Rispetto a quando la battemmo per 6-0, l'Estonia ha compiuto passi da gigante. L'Italia? Roberto Baggio e altri dieci». [ro. be.] TLB