Da Ughi ai Berliner un universo di suoni di Armando Caruso

Da Ughi ai Berliner un universo di suoni Dal 6 ottobre la stagione dell'Unione Musicale Da Ughi ai Berliner un universo di suoni TORINO. Non c'è che l'imbarazzo della scelta: pianismo, cameristica, sinfonica, stuzzicanti «chicche» ed alcune esplorazioni nel folk più nobile. Giorgio Pugliaro, direttore artistico dell'Unione Musicale, ha scandagliato l'universo strumentale e vocale ed è riuscito ad assecondare le più svariate tendenze. Premette: «Non stiamo qui a piangere sulle difficoltà dei finanziamenti, né sul fatto che non c'è più il ministero dello Spettacolo. Sappiamo soltanto che in un momentaccio come questo bisognava rimboccarsi le maniche ancora una volta e ideare una stagione che desse ad un vasto pubblico il piacere di ascoltar musica, di viverla assieme a noi. Abbiamo voluto dare un segnale forte della nostra presenza componendo cast artistici tra i più prestigiosi degli ultimi anni, aumentando il numero dei concerti e abbassando il costo degli abbonamenti. Prima costava 320 mila lire, ora molto meno. Per la prima volta abbiamo creato i concerti pomeridiani in Conservatorio. Il ventaglio delle proposte ci sembra obiettivamente assai valido». Strumenti e solisti: cominciamo dal pianoforte e da Bunin che apre la stagione il 6 ottobre all'Auditorium Rai con Bach, Beethoven e Schumann. Chi sono gli «altri»? Eccoli: Paolo Restani, Lazar Berman, Radu Lupu, Maurizio Pollini (che si concede raramente), Andrea Lucchesini, Krystian Zimerman, Andras Schifi", Anna Kravchenko e Alexander Lonquich. Non dimentichiamo la straordinaria Maria Tipo, che questa volta esibisce la propria arte insieme con un amico, il violista Piero Farulli, addirittura in quartetto, per una serata (2 marzo) dedicata a Mozart, Fauré e Brahms. C'è la serie di violinisti e violoncellisti: comincia Vaclav Hudecek con ia Janaceck Philharmonie (27 ottobre); la deliziosa Viktoria Mullova, il 24 novembre con Bruno Ca- Maria Tipo, tor na a Torino nino; uno dei più prestigiosi violoncellisti, l'americano Lyn Harrel, qui anche direttore (dell'Orchestra da Camera di Padova e del Veneto), quindi Vadim Repin, Mischa Maisky (il 16 marzo), Anner Bijlsma (il 31 ottobre). Pugliaro ha individuato e messo insieme un «tris» di Trii, che ha affinità didattiche: nel 60° della fondazione del Trio di Trieste (mancava da anni) ha ingaggiato il «Trio Debussy» che ha studiato con il Trio di Vienna. Per i quartetti, oltre all'inedito (per Torino) di Maria Tipo, con Farulli, Company, Nannoni, c'è quello di Accardo e dei suoi amici Margareth Matje, Toby Hoofman e Rocco Filippini. Fra i Quintetti non potevano mancare quelli dei Berliner, principi dei fiati (7 novembre) e fra i sestetti, gli Archi della medesima formazione berlinese (6 aprile). I complessi cameristici presenti nella stagione dell'Unione Musicale hanno anch'essi etichette di riguardo: Orchestra della Toscana, Solisti Aquilani, Orchestra di Padova e del Veneto, Camerata Academica del Mozarteum di Salisburgo. Un concerto prezioso è quello del Coro maschile del Patriarcato Ortodosso di Mosca diretto da Anatoly Grindenko (15 dicembre). Altro fascino aggiungerà l'Harlem Spiritual Ensemble (12 dicembre). Due grandi attori, Paolo Poli e Riccardo Cucciolla: il primo per «Histoire de Babar, le petit éléphant» di Poulenc e «Pierino e il lupo» di Prokofiev; il secondo con «I Solisti Aquilani» per recitare «La foresta incantata» di Italo Calvino. La stagione si completa con I Solisti del Madrigale diretti da Acciai, col «Winterreise», baritono Thomas Hampson, e con l'Orchestra Barocca della Comunità Europea. Uno spazio temporale che racchiude più epoche per la gioia dei cultori d'ogni genere musicale. Armando Caruso Maria Tipo, torna a Torino