In tribunale il tesoro di Seuso

1 fi» -frSRSSg?, A New York In tribunale il tesoro di Seuso E' iniziata da pochi giorni, davanti alla Corte Suprema di New York, la più violenta battaglia legale della recente storia dell'arte. Sotheby's e il marchese di Northampton sono stati citati in giudizio da tre nazioni: Libano, Croazia e Ungheria, con l'accusa di aver messo all'asta un antico tesoro romano del valore di circa 200 miliardi di lire. I Paesi pretendono la restituzione degli oggetti preziosi, ritenendo che siano stati trovati nel loro territorio e di qui trafugati. Si tratta di 14 pezzi di argento massiccio finemente cesellati (piatti, coppe, grandi vassoi e brocche da vino) che risalgono al IV o all'inizio del V Secolo a. C. Sotheby's ne aveva annunciato la vendita nel febbraio '90, per conto del marchese di Northampton, ma non era in grado di dire da dove provenissero. Lord Northampton aveva acquistato la collezione nell'80, insieme con Peter Wilson (già presidente di Sotheby's) e con un mercante d'arte londinese. Il venditore era un certo Halim Korban, commerciante libanese che a sua volta l'aveva avuta da un trafficante slavo residente a Vienna. Nel febbraio del '91 Sotheby's e Lord Northampton sono stati scagionati dall'accusa di aver agito con dolo, ma il mistero sulla provenienza del tesoro rimane. Potrebbe arrivare dalla Jugoslavia o dall'Albania, dove sarebbe giunto al seguito delle invasioni barbariche. La collezione è stata chiamata «tesoro di Seuso», dal nome inciso sul più grande dei vassoi. Seuso sarebbe l'antico proprietario degli argenti, nascosti o dispersi dai discendenti dopo l'invasione degli Unni, nel 440 d. C. Un'altra pista indica il Libano, dove erano finiti molti soldati romani originari della Pannonia. In uno dei piatti è rappresentata una scena di pesca, con incisa la parola «Pelso», nome latino del lago Balaton, oggi in Ungheria e anticamente proprio in Pannonia. Gli ungheresi hanno rivendicato gli oggetti preziosi collegandoli anche alla misteriosa uccisione di un cacciatore di tesori ungherese. le. gra.]

Persone citate: Peter Wilson

Luoghi citati: Albania, Croazia, Jugoslavia, Libano, New York, Ungheria, Vienna