Sfregio naziskin al tricolore di Emanuele Novazio

Sfregio naziskin al tricolore GERMANIA Nell'ex lager dove morirono soldati italiani, «attacchi ormai quotidiani» Sfregio naziskin al tricolore ARavensbruck vandali infieriscono sulla bandiera BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anche la bandiera italiana è stata oltraggiata da una banda di skinheads, in un ex lager nazista del Brandeburgo. Lo ha confermato, dopo la denuncia di un giornale di Berlino, la Fondazione responsabile degli ex campi di concentramento della zona, che nel dopoguerra sono diventati memoriali. Ma l'episodio, avvenuto nelle scorse settimane a Ravensbrueck è parte di una generale recrudescenza degli attacchi contro i simboli più tragici del passato tedesco: una decina dall'inizio dell'anno, i più vistosi. Secondo il quotidiano «Taz», sono stati «diversi giovani» ad abbandonarsi ad atti di vandalismo all'interno dell'ex lager, dove morirono centomila persone di varie nazionalità: «Sono arrivati di giorno - scrive il giornale - cantando ad alta voce. Sono entrati in una cella, nella quale era esposto il trico¬ lore in memoria degli internati italiani, e hanno orinato sopra». Il responsabile della Fondazione ha confermato l'episodio, ma ha parlato di «due giovani soltanto». Non è chiaro tuttavia quando sia avvenuto esattamente l'episodio: la polizia rifiuta di fornire chiarimenti per non compromettere le indagini. Le azioni più gravi sono state una decina, scrive il quotidiano. Ma le profanazioni avvengono ormani «ogni settimana, ogni mese»: i sorveglianti trovano scritte oltraggiose sul registro dei visitatori o iscrizioni e disegni neonazisti all'ingresso. Spesso le bande di skinheads - che arrivano gridando «Sieg Heil», «Heil Hitler», o «porci ebrei» - minacciano gli impiegati, ma qualche volta si arriva all'attentato vero e proprio: come nella primavera scorsa, quando il museo del campo di Sachsenhausen è stato semidistrutto da un incendio doloso. Gli attacchi contro l'ex lager di Ravensbrueck sono cominciati subito dopo la fine della Ddr, tre anni fa, ha ricordato sulla «Taz» una donna che lavora al memoriale: le minacce dei neonazisti sono continue, spesso l'ingresso viene tappezzato di volantini e insegne dei movimenti radicali di destra. Quando una visitatrice ha fotografato un gruppo di vandali, questi le hanno preso la macchina e l'hanno picchiata, di fronte a una ventina di spettatori indifferenti. E' stato l'attentato della scorsa primavera a scatenare i neonazisti, sostengono i responabili dei campi del Brandeburgo: aggressioni e vandalismi sono diventati quasi una moda nei fine settimana. Molti episodi avvengono in pieno giorno, quando non esistono turni di guardia nei campi. E molti, secondo le testimonianze raccolte dalla «Taz», non sono mai stati denunciati. Emanuele Novazio

Persone citate: Heil, Hitler

Luoghi citati: Berlino, Brandeburgo, Ddr, Germania